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Attualità | 25 novembre 2013, 15:55

Roccabruna, il sindaco rassicura i cittadini sulle problematiche ambientali e sanitarie derivanti dalle biomasse

La centrale userebbe il processo a pirolisi e sarebbe delle meno inquinanti in assoluto

Claudio Garnero, il sindaco di Roccabruna

Claudio Garnero, il sindaco di Roccabruna

Abbiamo incontrato il sindaco di Roccabruna Claudio Garnero, il vicesindaco Marco Arneodo e l’assessore ai lavori pubblici Alfio Belliardo per affrontare con loro un argomento che, di questi tempi, crea allarmismo e merita sicuramente di essere approfondito, sia per rassicurare le persone che per tutelarle da eventuali problematiche di tipo ambientale e sanitario.

Il comune di Roccabruna, nell’ottobre 2012, aveva bandito un’asta pubblica per “la concessione di un lotto nel nuovo PIP dell’area PN1 del P.R.G.C. per la realizzazione e gestione di un impianto di gassificazione a biomasse” alla quale, nei termini previsti dal bando, avevano risposto due società interessate.

L’ente, per tutelare il territorio e i cittadini, dopo un’attenta analisi delle caratteristiche di questi nuovi impianti, aveva inserito nel bando una serie di vincoli restrittivi e motivati: Per il funzionamento del nuovo impianto si potrà esclusivamente utilizzare legna vergine per tutta

la durata della concessione dell’impianto, clausola che dovrà essere sottoscritta ed approvata dal concessionario ai sensi e per gli effetti degli articoli 1341 e 1342 del Codice Civile.

La legna vergine che si andrà ad utilizzare per il funzionamento dell’impianto di gassificazione a biomasse, a parità di prezzo e qualità, dovrà pervenire secondo il seguente ordine di priorità: dal territorio del Comune di Roccabruna, dai Comuni confinanti, dai Comuni appartenenti alla Comunità Montana Valli Grana e Maira, dai Comuni della Provincia di Cuneo, da altre località.”

Il sindaco ci informa che, in merito alla realizzazione della centrale, “l’amministrazione si sta muovendo con estrema cautela e sta facendo le opportune verifiche affinché non ci siano pericoli né per il territorio né per le persone”.

Ricorda che, in occasione della fiera di valle era stato organizzato un convegno dal titolo “Risparmio energetico e qualità dell’aria” con relatori dell’ARPA, funzionari regionali e il presidente dell’ordine degli ingegneri e che, in tale occasione, si era discusso di centrali a biomasse che adottano il processo a pirolisi. Ne era emerso che si tratta delle meno inquinanti in assoluto.

Il bando vincola inoltre la società che realizzerà la centrale a “fornire acqua calda alla zona artigianale. La fornitura al Centro Sportivo Val Maira, i cui costi di allacciamento e scambiatori di calore saranno a totale carico del concessionario, avrà un prezzo scontato rispetto alle altre utenze artigianali”.

La realizzazione dell’impianto creerebbe 4 o 5 posti di lavoro, la sua alimentazione implicherebbe la pulizia dei boschi presenti sul territorio (utilizzando il legname già abbattuto ci sarebbe materiale sufficiente per circa 5 anni) e si andrebbero a spegnere molte caldaie.

Al momento non ci sono certezze - afferma in conclusione il sindaco -. Se però il progetto andrà in porto organizzeremo riunioni pubbliche per informare e rassicurare i cittadini. Sono comunque a disposizione per chiarimenti e disposto ad accompagnare chi lo desidera a visitare la centrale a biomasse di Villanova Mondovì che è simile a quella che dovrebbe sorgere a Roccabruna”.

Rassicuranti anche le parole del vicesindaco Arneodo il quale afferma che si vigilerà affinché tutto funzioni al meglio e ci sia un monitoraggio costante  e dell’assessore Belliardo che, viste le competenze tecniche, ci fornisce dettagli più precisi circa la produzione elettrica e termica.

Legittime le preoccupazioni dei cittadini e della ragazza che, alcuni giorni fa, ha inviato una segnalazione alla redazione del nostro giornale. Vista comunque la disponibilità al dialogo e la volontà di informare i cittadini si ricorda che al comune compete la concessione edilizia della realizzazione dell’impianto che sorgerebbe nella zona artigianale mentre saranno poi la Provincia (che, in linea con le norme europee, impone parametri molto restrittivi), l'Asl e l’ARPA a dare il via libera alla sua realizzazione, insieme con tutti gli altri soggetti che comporranno la Conferenza dei Servizi.

 

Marilena Beltramo

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