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Attualità | 25 febbraio 2014, 08:43

In Bisalta fioccano... le multe

Un'altra lettera di un alpinista multato per mancato rispetto della segnaletica

In Bisalta fioccano... le multe

Buongiorno,

la presente per informare che sabato 22 febbraio scorso scorso il sottoscritto ed alcuni amici sci alpinisti (4 auto) siamo partiti da Genova per una gita di sci-alpinismo sul Monte Bisalta parcheggiando le autovetture presso la località Meschie di Pradeboni (Comune di Peveragno) a lato strada al fine di non limitare il transito di altre autovetture che continuavano ad arrivare. 

Al nostro ritorno ci hanno accolto sorridenti 2 vigili della polizia locale informandoci che ci avrebbero fatto contravvenzione per il mancato rispetto di un Ordinanza Comunale presentando con il proprio cellulare la segnaletica presente all’ingresso della strada.
Abbiamo tenuto a precisare che ci siamo fermati per molto tempo al bivio indicato e sul fatto che probabilmente tale cartello era coperto da eventuali macchine parcheggiate; inoltre, abbiamo fatto presente di essere dei turisti e se potevano “chiudere un occhio” visto che le auto non limitavamo il transito e visto che se fossero arrivati 10 minuti dopo non ci avrebbero trovati.

Gli stessi hanno replicato che ci erano già venuti incontro in quanto la multa era “scontata” da 90 Euro a 66 Euro circa senza spese di invio; inoltre, ci avevano fatto un piacere ulteriore evitando di multare anche il divieto di sosta. 

Abbiamo concluso la "piacevole conversazione" evidenziando ai 2 vigili che, pur non avendo visto con attenzione tutta la segnaletica, questa impostazione era controproducente per la zona a livello turistico in quanto tale occorrenza sarebbe stata comunicata / pubblicizzata causando la diminuzione di presenze in zona e quindi ripercussioni su esercenti (es. normalmente in seguito ad una gita di sci-alpinismo ci fermiamo a mangiare in zona). 

Inoltre, abbiamo avuto occasione di parlare con gli abitanti di Pradeboni che ci confermano la loro contrarietà a questa ordinanza in quanto, anche loro, hanno il timore che tale impostazione diminuisca l’affluenza turistica. Sinceramente, sono davvero amareggiato per l’accaduto oltre per il pagamento di questa “spiacevole” e non trascurabile multa:  sono certo che in futuro non mi recherò più in quella zone e allerterò tutte i miei conoscenti di conseguenza! 

Tuttavia, mi terrorizza il fatto che potenzialmente diverse zone di accesso alle gite in montagna potrebbero essere caratterizzate da queste restrizioni. Pertanto, al fine di fare luce su quanto riportato, Le chiedo se possibile di indagare in merito e pubblicizzare quanto più possibile questa situazione.

Grazie in anticipo. Saluti.

Maurizio Bartolini

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