Più che di una conferenza si è trattato di una bellissima lezione di storia romana quella proposta dalla dottoressa Silvia Giorcelli, ordinaria di Storia romana all'Università di Torino, ieri sera, nella sala consiliare del comune di San Damiano Macra.
Con l’entusiasmo tipico delle persone che svolgono il proprio lavoro con passione, la docente ha illustrato ai presenti la funzione importantissima delle epigrafi, realizzate su marmo, pietra o bronzo, quali mezzi di comunicazione e divulgazione e le motivazioni della presenza dei romani, generalmente popolo mediterraneo, nelle nostre valli.Il popolo romano iniziò a considerare il nord Italia dopo la seconda guerra punica (III secolo a. C.) e scoprì, in questa terra, una sorta di “El Dorado”: un territorio vasto, ricco di pianure, fiumi, legname, vallate e valichi verso l’estero. Iniziò quindi l’opera di “globalizzazione romana” del settentrione.
Dopo queste premesse la professoressa Giorcelli è passata a descrivere l’epigrafe in oggetto risalente alla seconda metà del primo secolo d. C e collocata nella cappella del vecchio cimitero di Pagliero. Si Si tratta di una fonte scritta su marmo bianco, incisa in una bottega, indice che il committente fosse un personaggio illustre e benestante. Interessante l’analisi delle singole parole, a volte abbreviate: V (vivus) F ( fecit) cioè il committente ordinò l’epigrafe quando era in vita, esibendo il proprio profilo pubblico (II vir) come amavano fare i romani, in onore della moglie e della figlia defunte.
Ricorrono tutte le caratteristiche per affermare che si trattasse di un cittadino romano: il prenome, il nome, la gens, la tribù… e un chiaro legame con una comunità romana (Lorio Germa…) residente a San Lorenzo di Caraglio. Di altra origine i nomi della moglie Blaia e della figlia Disiana: probabilmente celtica. Si presume quindi un matrimonio fra un illustre cittadino romano e una ragazza del luogo.
Presenteanche il dottor Alberto Bersani, Presidente del centro Giolitti di Dronero, il quale ha sottolineato il ruolo importantissimo della valle Maira per il suddetto centro e per la figura dello statista, sia per le sue origini, sia per i suoi primi successi elettorali. Ha inoltre presentato il bellissimo progetto “Il Piemonte per l’Italia” imperniato sulle figure di Giolitti, Inaudi e Cavour, finalizzato alla promozione di un turismo storico culturale con ottime ricadute sul territorio