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Saluzzese | 19 maggio 2015, 18:33

Carrefour, ma non solo, nella crisi che morde Saluzzo ed il Saluzzese che fa rete con NETwork Monviso

Tutti intorno ad un tavolo, all’ora di pranzo in Municipio, per aiutare le persone in uscita da un'azienda a cercare nuove opportunità professionali: formazione e ricollocazione le “parole d’ordine”

Saluzzo, il tavolo di lavoro sulla crisi della Carrefour

Saluzzo, il tavolo di lavoro sulla crisi della Carrefour

Si chiama “Perla”, acronimo di “Persone che perdono il lavoro” è ed il progetto – peraltro già attivo nell’Albese e nel Fossanese – che attraverso un percorso prestabilito ed un piano d’azione concordato accompagnerà il lavoratore (a patto che questi ne faccia richiesta trovandosi in Cassa Integrazione) verso un auspicabile nuovo posto lavoro, incrociando i dati della domanda con quelli dell’offerta.

Perla” è stato presentato alle 11.30 di martedì 19 maggio, nella Sala Giunta del Comune di Saluzzo, presenti il sindaco Mauro Calderoni, l’assessore alle Politiche Sociali Alida Anelli e quasi tutti i soggetti coinvolti nell’operazione “lavoratori Carrefour” (Consorzio Monviso Solidale, Centro per l’Impiego, Cnos-Fap Salesiani, Afp, CGIL e UIL, Conform, che lavora per conto del gruppo Carrefour e Synergie. Attori che fanno parte anche della nascente rete territoriale delle Politiche del lavoro, denominata NETwork Monviso, il primo esperimento di questo tipo  di rete nella provincia di Cuneo il cui protocollo di Intesa verrà sottoscritto nelle prossime settimane dai suoi protagonisti per essere reso operativo a giugno.

Il Comune non ha competenze dirette – ha detto l’assessore Anelli – ma servono risposte da dare ai cittadini che ogni giorno bussano alle nostre porte”.

NETwork Monviso durerà 3 anni e cercherà di andare ad accedere a fondi strutturali regionali per il lavoro. Ribadita a più riprese l’importanza di fare rete e non seguire singoli iniziative personali in quel delicato cammino che è l’outplacement (la branca della consulenza nell'ambito delle risorse umane che si occupa di accompagnare le persone in uscita da un'azienda nella ricerca di nuove opportunità professionali) e che non vi può essere ricollocazione di persone che hanno perso il lavoro senza transitare attraverso la “formazione professionale”, quasi unanimemente – ma dal segretario della Uil Tucs Francesco Ortelli prima che da altri – è stato lanciato un preoccupato grido d’allarme: “Non c’è solo la crisi della Carrefour cui guardare – ha detto il sindacalista dopo aver ripercorso i tratti principali dell’accordo firmato con l’Azienda nelle scorse settimane – ma ci sono decine e decine di richieste di cassa integrazione che ogni giorno giungono nei nostri uffici a confermare che qui, in questa provincia, l’uscita dalla crisi è ancora molto di la dal concretizzarsi”.

La mente è subito corsa alla Partesa di Saluzzo, alla Burgo di Verzuolo, alla Giletta di Revello ed a tanti altre fabbriche al cui interno soffia un fastidioso vento dall’acro sapore di licenziamenti.

Nessuno di noi ha la bacchetta magica – hanno detto Alida Anelli ed il sindaco Mauro Calderoni – ma quanto mettiamo in campo come Comune in un momento di estrema difficoltà è e rimane una gran cosa”.

W.A.

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