Nino: il mio papà, il mio orgoglio

È così, mio amato Papà, te ne sei andato. Una brutta bestia, più forte di te e di tutti, ti ha portato via da me. Non sono una persona esibizionista, ma la tua bontà, forza, capacità di amare non può non essere ricordata. Eri una persona incredibile, non uno qualunque. Sei stato, come ti chiamavano, un Guerriero. Sei stato amato da tutti, famiglia, colleghi, clienti. Ricorderò sempre quanto ti dichiaravi orgoglioso di me, anche se io ritenevo di non fare mai abbastanza per renderti davvero fiero. Mi hai insegnato che la vita è bella, che non si deve mai perdere il sorriso, che c'è sempre una luce, anche negli attimi più tenebrosi.

Mi hai insegnato a vivere in maniera umile e sempre dignitosa, ad apprezzare ciò che mi circondava, a guadagnarmi il pane per mangiare. Mi hai viziata, non mi hai mai fatto mancare nulla, soprattutto il vero calore ed affetto che solo tra padre e figlia si può creare e consolidare. Hai amato la nostra birreria, in cui hai buttato tutta la tua anima, per permettermi un lavoro e un futuro meraviglioso. Hai amato i tuoi clienti, che difendevi sempre a spada tratta, a cui rispondevi al telefono giorno e notte, perché eri un rappresentate dalla loro parte, come ormai non se ne vedono più in giro. Hai amato il tuo cagnolino, che ora si domanderà come mai non lo porterai più a fare colazione al bar a mangiare il cornetto ripieno insieme a te. Hai amato mia mamma, come la amo io e anche di più. E hai amato me. 

Sei stata una persona meravigliosa, che aveva ancora molto da dire e da dare. Altruista, buono, con un cuore grande come una città. Avevi mille pregi e un unico difetto: russavi davvero tanto quando dormivi.

Sono sempre stata e sarò sempre fiera di essere 'la figlia di Nino', e continuerò a testa alta il mio percorso in tuo onore. Ti amo. E per questo, mi piace ricordarti così. 

Ciao. 

Serena Peirano