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Fossanese | 09 novembre 2015, 08:15

La Uilm propone alle altre sigle un’ora di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche della Granda a sostegno della Michelin

L’idea è di lasciare il lavoro un’ora prima del previsto in concomitanza con la giornata di mobilitazione di venerdì 13. Ma anche di essere presenti con tutti i delegati di fabbrica di fronte allo stabilimento di Cuneo

La Uilm propone alle altre sigle un’ora di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche della Granda a sostegno della Michelin

Lo sciopero indetto per il prossimo 13 novembre coinvolgerà, come detto, tutti gli stabilimenti Michelin, compreso quello di Cuneo, dove ci sarà una grande manifestazione di protesta. 

L’appuntamento è fissato per le 10.30, davanti alla Michelin Cuneo, da dove partirà il corteo.

La Uilm ha proposto a Fim e Fiom di Cuneo un’ora di sciopero in uscita anticipata in tutte le aziende metalmeccaniche della provincia di Cuneo e di essere presenti con i delegati sindacali delle fabbriche cuneesi con i loro striscioni davanti alla Michelin di Cuneo “per dire basta a questa macelleria sociale”.

Carissime – ha scritto alle altre sigle sindacali il segretario provinciale della Uilm Bruno Gosmar - non ho necessità di spendere con voi molte parole circa la gravità della situazione venutasi a creare alla Michelin di Fossano. Su di una cosa credo che tra di noi non ci siano dubbi: dobbiamo fare l'impossibile per impedire la chiusura dell’azienda.

La questione non riguarda solo le lavoratrici e i lavoratori di quel sito, ma l'intero gruppo Michelin e, al momento, l'intero territorio di Cuneo Nord.

Ma la questione riguarda in particolare la nostra categoria, aldilà del "peso politico" che le nostre organizzazioni hanno in quella realtà. Se passasse la logica Michelin, le ricadute sindacali nella nostra provincia e in particolare nella nostra categoria, sarebbero enormi.

Sono quindi a proporvi un incontro al fine di assumere la decisione di una giornata di mobilitazione di tutti i metalmeccanici della Provincia, possibilmente in coincidenza con le iniziative dei lavoratori Michelin”.

A fronte della crisi in Provincia e delle scelte improprie di alcuni grandi gruppi – gli fa eco Paolo Giordanengo - stiamo assistendo ad un impoverimento strutturale della provincia Granda con perdite di posti di lavoro e nuova immigrazione di cuneesi in altre provincie, regioni o stati. Per questo motivo la Uilm ritiene che il governo debba intervenire. Abbiamo vallate nel cuneese che in questi 8 anni di crisi si sono deindustrializzate o lo stanno facendo, neppure troppo lentamente. Riteniamo pertanto che il nostro Governo debba intervenire con forza contro la scelta di questa multinazionale che mette in mezzo ad una strada dai 130 ai 150 lavoratori somministrati e 400 lavoratori fissi più quelli dell’indotto.

Le multinazionali e grandi gruppi, se vogliono continuare a vendere in Italia devono anche continuare ad esistere e a produrre in Italia: non ci sono vie di mezzo”.

R.G.

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