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Attualità | 02 marzo 2016, 12:35

Teleriscaldamento a Cuneo, Cittadini per passione non mollano: "Vogliamo un incontro pubblico sul tema"

Nel frattempo si attende l'esito del ricorso fatto al Difensore Civico del Piemonte, al quale è stata presentata un'ampia documentazione sul tema

Teleriscaldamento a Cuneo, Cittadini per passione non mollano: "Vogliamo un incontro pubblico sul tema"

CITTADINI o SUDDITI? E’ la domanda che da tempo ormai si pongono e ci pongono molte persone che vivono e lavorano a Cuneo di fronte ad un atteggiamento dell’Amministrazione cittadina che viene avvertito sempre di più come chiuso ed autoreferenziale. L’ultimo e più eclatante esempio è rappresentato dalle modalità con le quali il Sindaco e la sua Giunta hanno rimesso all’ordine del giorno, in termini pressanti ed ultimativi, la realizzazione del teleriscaldamento  della città.

Come è noto questo tema compariva nei programmi amministrativi fin dal 2005, quando l’allora amministrazione Valmaggia – al termine di due impegnative campagne di controllo e monitoraggio degli impianti termici civili localizzati nel Comune di Cuneo (oltre12.000), condotte tra il 1998 e il 2003, - si era meritoriamente posta il problema della razionalizzazione dei consumi energetici, del miglioramento della qualità dell’ambiente e della riduzione delle emissioni inquinanti in città ed aveva approvato con delibera del Consiglio Comunale  n. 44 del 2005 un analitico Piano Energetico Ambientale Comunale, redatto con la collaborazione del Politecnico di Torino, contenente un Rapporto sulle possibili iniziative nel settore del teleriscaldamento realizzabili nella Città di Cuneo.

Tale rapporto è tuttora visibile sul sito del Comune di Cuneo e merita di essere letto con attenzione, perché dà una dimostrazione di come un’Amministrazione seria ed attenta alle esigenze dei cittadini (e non solo a quelle proprie e delle aziende interessate) affronta una problema di tale portata.

Non si può fare a meno di fare uno sconsolante confronto con il modo con cui, più di 15 anni dopo, in una situazione completamente diversa l’attuale amministrazione comunale affronta lo stesso problema.

Con tre o quattro passaggi a tamburo battente in Commissione, il Sindaco e la Giunta:

1) sollecitano la rapida approvazione di  una convenzione per consentire alla Società di gestione di cominciare lo scavo di 45 km. di strade cittadine per collocare nel sottosuolo i tubi del teleriscaldamento 

2) presentano il testo di una delibera che sancisce la revoca del precedente project financing e l’approvazione di una transazione con i suoi proponenti,  che di fatto pone a carico dell’Azienda cuneese dell’acqua (e quindi dei cittadini) l’onere di ricomprarsi un terreno a suo tempo ceduto per la realizzazione del progetto. Le ragioni dell’ urgenza di questi provvedimenti vengono rappresentate dal Sindaco che agita lo spettro del presunto rischio occupazionale dovuto al possibile abbandono della produzione dell’AGC a Cuneo, qualora non venga realizzato l’impianto di cogenerazione per  fornire l’energia all’azienda e il calore per il teleriscaldamento.

Ma il Direttore dello stabilimento  nel corso della sua audizione, dichiara di non essere in grado in alcun modo di anticipare le decisioni dell’AGC né di garantire la permanenza dello stabilimento di  Cuneo quando nel 2017 dovrà essere rifatto il forno di fusione del vetro. Il Sindaco e la Giunta illustrano altresì in Commissione, con l’onnipresente partecipazione dei responsabili dell’impresa realizzatrice e con l’ausilio di qualche slide, i vantaggi economici che ne deriveranno all’Amministrazione comunale e la nuova opportunità offerta ai cittadini, nonché i presunti benefici per gli stessi in termini economici e di miglioramento ambientale.

Con questo - e con una comunicazione ai lettori di un settimanale cittadino, si ritiene chiusa la pratica: ma noi pensiamo che così non possa essere perché ci sembra giusto e doveroso, da parte dell’Amministrazione cittadina, chiarire prima dell’approvazione della convenzione tutti i dubbi e le perplessità sulla reale utilità per i cittadini di una iniziativa così impattante e dai contorni non proprio limpidi. Per questo, tramite il nostro Consigliere di riferimento Vito Genovese e utilizzando gli strumenti  consentiti dallo Statuto e dai regolamenti, tentiamo in tutti i modi di costringere il Sindaco e la Giunta a indire un pubblico incontro con i cittadini.                                                                                                                      

Purtroppo però né un'interpellanza, né un ordine del giorno, né una proposta di referendum consultivo-presentati in successione - ottengono l’adesione della maggioranza del Consiglio comunale che, nell’occasione, si dimostra ancora una volta del tutto incurante del diritto all’informazione da parte dei cittadini elettori.

Si giunge così alla firma della convenzione del Comune con la Società che fornirà il teleriscaldamento ed alla revoca della precedente aggiudicazione definitiva del servizio fatta ad altre imprese, mediante due delibere -  di dubbia chiarezza e trasparenza -  che abbiamo ritenuto fossero meritevoli di  un esame approfondito da parte del Difensore Civico regionale, al quale abbiamo inoltrato ricorso corredato da  tutta la documentazione.

A questo punto, in attesa di conoscere l’esito del ricorso, abbiamo ritenuto  necessario costituire un Comitato per il referendum abrogativo della convenzione. Lo abbiamo fatto al solo scopo di offrire ai cittadini una possibilità di far sentire la loro voce ad una Amministrazione che rimane pervicacemente  decisa a mantenere nel chiuso delle stanze del potere le decisioni che contano.

Associazione “Cittadini per passione”  

rg

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