ELEZIONI REGIONALI
 / Attualità

Attualità | 09 ottobre 2018, 14:36

Brossasco: dopo la condanna di ex sindaco e segretario, nelle casse comunali tornano quasi 50mila euro

A deciderlo una sentenza della Corte del Conti. L’ex primo cittadino Nova: “Si sta chiarendo da che parte è sempre stata la ragione”

Il municipio di Brossasco

Il municipio di Brossasco

“Finalmente i nodi stanno venendo al pettine, chiarendo da quale parte è sempre stata la ragione”.

È questo il commento di Marcello Nova, ex sindaco di Brossasco, sulla sentenza della Corte dei Conti, che condanna l’ex segretaria comunale Donatella Mazzotta e Bartolomeo Beoletto, ex sindaco del Comune, citati in giudizio per danno erariale.

Mazzotta dovrà versare nelle case comunali oltre 43mila euro, percepiti indebitamente - secondo i giudici -, dopo aver assunto la qualifica di direttore generale. Qualifica che però, secondo le indagini, non è mai stata ufficialmente conferita. Beoletto deve invece restituire quasi cinquemila euro.

Proprio Marcello Nova, sindaco per due anni di Brossasco, aveva sollevato la questione ma la sua giunta cadde anche a causa di questa vicenda. Nova si era rifiutato di avallare la promozione da segretario a direttore della Mazzotta perché la legge non prevede questa figura per i Comuni che hanno meno di 15 mila abitanti”. Brossasco di abitanti ne ha 1107. Nova aveva quindi segnalato la questione all’autorità giudiziaria.

Già il giudice del lavoro di Cuneo ha condannato Mazzotta a pagare oltre 48.434 euro, ed infatti i difensori di entrambi avevano chiesto alla Corte dei Conti di dichiarare improcedibile la questione perché si era già pronunciato il giudice del lavoro. Per i magistrati della Corte, invece, sono legittime due condanne parallele, una sul piano della giustizia civile e una su quello erariale. Durante le indagini, iniziate tre anni fa, nell’ambito di un procedimento penale, poi archiviato, a carico dell’ex primo cittadino Bartolomeo Beoletto, lui stesso aveva dichiarato, come riportato a verbale: “...la dottoressa Mazzotta non è mai stata nominata quale Direttore Generale del Comune di Brossasco in quanto non era necessaria tale figura: nell’Amministrazione comunale non erano presenti figure di Dirigenti cui il Direttore Generale avrebbe potuto sovraintendere, ma solo responsabili dei Servizi comunali;...Io non ho mai firmato alcun Decreto di nomina a Direttore Generale della dottoressa Mazzotta”.

Ciò nonostante, si legge nella sentenza della Corte dei Conti: “Agli uffici del personale e della segreteria, è risultato, inoltre, che è stata percepita dalla convenuta la somma mensile di Euro 615,39 fin dal mese di ottobre 2006, quale “Indennità Responsabilità Segretari”, successivamente denominata “Indennità di Direttore Generale” a partire dal cedolino stipendiale del mese di ottobre 2009”. Per i giudici, quindi, Mazzotta e Beoletto, hanno causato con il loro comportamento un impoverimento al Comune e quindi devono pagare. La cifra si aggira sui 50 mila euro. Naturalmente i legali - avvocato Burlando per Mazzotta e l’avvocato Manavella per Beoletto - potranno presentare l’Appello.

“Per me fare il sindaco di Brossasco, è stato un ruolo sofferto. Oggi però, posso dire che se ci si comporta secondo le regole, alla fine il non tacere su evidenti anomalie che danneggiavano il Comune ed i cittadini, è stata la cosa migliore da fare”.

 

Na.Mur.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium