Orbene si è finalmente arrivati alla fine del travagliato “parto” della lista unitaria per la Provincia di Cuneo, che il 31 ottobre sarà votata esclusivamente dai sindaci e dai consiglieri di comuni attualmente in carica.
Ci si chiede il senso di una elezione del genere.
Una elezione nella quale il volere popolare non ha alcun valore.
Una elezione che vedrà coinvolti amministratori eletti 4 anni fa e che oggi, vedendo i risultati elettorali del 4 marzo ed i sondaggi politici, non rappresentano più il volere politico dei cittadini della Granda.
Come partito di Fratelli d’Italia abbiamo sempre voluto l’elezione diretta del Presidente e del Consiglio Provinciale ma una legge sbagliata, targata PD, vieta ai cittadini di eleggere i suoi rappresentanti in Provincia.
Abbiamo, in ogni caso, cercato una soluzione che coinvolgesse i territori tutti, che andasse oltre una mera spartizione del potere e delle “poltrone” provinciali.
Ebbene questo nostro metodo di lavoro è stato solo accettato dagli amici della Lega mentre FI e PD hanno tirato diritto in una logica di potere ormai lontana dal volere e dai sentimenti degli elettori.
Oggi ci si troverà con una Provincia di Cuneo governata da partiti che i sondaggi danno appena sopra al 20%.
Un accordo che ricorda il pessimo accordo romano tra Renzi e Berlusconi.
Un accordo che non potrà che essere negativo per la nostra provincia, anche i vista delle imminenti elezioni regionali.
On. Prof.ssa Monica Ciaburro
Un accordo che sicuramente soddisferà il PD e Borgna e che, ci immaginiamo, faccia felici Cirio e Costa. Una felicità che certo ci lascia l’amaro in bocca.
Come Fratelli d’Italia restiamo però a disposizione per poter portare il nostro contributo ad un ente sempre più in difficoltà sia dal punto di vista della rappresentatività che dal punto di vista dei trasferimento economici.
Siamo sempre più convinti che l’unica soluzione sarebbe dovuta derivare da un vero accordo dei territori, lasciando da parte i personalismi che altro non sono che il male della politica, quella vera e seria.
On. Prof.ssa Monica Ciaburro