Nelle scorse settimane è uscito l’Indice del Tempo Libero (leggi qui): la classifica realizzata dal quotidiano “Il Sole 24 Ore” sull’offerta dei capoluoghi di provincia italiani in dodici settori della cultura, delle manifestazioni, della ricettività e della ristorazione. I dati serviranno a elaborare il quadro della Qualità della Vita nel nostro Paese che lo stesso giornale rende noto entro dicembre e che nel 2019 è arrivato alla 30ª edizione.
Come sta la “Granda” su questi aspetti? Non proprio bene. Infatti, nella graduatoria generale è 46ª. Se poi si va ad analizzare ogni singolo parametro il territorio cuneese per numero di librerie ogni 100 mila abitanti è 65ª. Nel numero degli spettacoli teatrali, di quelli cinematografici, dei concerti, delle mostre ed esposizioni e delle competizioni sportive il termine di raffronto è di 1.000 abitanti. Le posizioni occupate dalla “Granda” sono rispettivamente 21ª, 48ª, 52ª, 59ª e 29ª. La spesa pro capite per tutti gli spettacoli vede la provincia al 54º posto. E in quella solo per cinema e teatro è 61ª. Infine, nel numero di agriturismi ogni 1.000 chilometri quadrati è 21ª, nel numero di ristoranti e bar ogni 100.000 abitanti è 82ª, nelle presenze turistiche per chilometro quadrato è 86ª e nella permanenza media degli stessi forestieri all’interno delle strutture ricettive è 69ª.
Quindi, otto su dodici parametri sono oltre la 50ª posizione. E’ pur vero che queste classifiche bisogna prenderle con le molle, ma non sono dati proprio positivi e incoraggianti.
Probabilmente, dunque, si potrebbe fare di più. Infatti, sempre riprendendo la fonte del “Sole 24 Ore” emerge che da un’indagine condotta da Rsm-Makno per Impresa Cultura Italia-Confcommercio ogni euro speso nella gestione di un’iniziativa culturale genera una ricchezza sul territorio pari a due euro e mezzo. E allora se le Istituzioni hanno sempre meno soldi da investire su questo fronte dovrebbero metterci più coraggio gli imprenditori privati. Per loro ne conseguirebbe uno strategico ritorno di immagine e commerciale e contribuirebbero in modo sostanzioso alla crescita culturale della comunità.
Perché questo mondo, dal globale a quello di un piccolo paese, ha sempre maggiore bisogno di bellezza artistica, di conoscenza e di armonia tra le persone. Anche in provincia di Cuneo.