Anche la nostra provincia è zona rossa. Con le annesse limitazioni alle libertà di spostamento e di riunione. Da stasera i bar e i locali saranno chiusi alle 18.
Ma quello che è emerso stamattina, tra alcuni commercianti di Cuneo, è la volontà di chiudere anche i negozi. Le adesioni alla proposta crescono di ora in ora. A partire dalla giornata di domani, le serrande di tanti dei negozi dell'asse centrale della città, da via Roma a corso Nizza, saranno abbassate.
La regione Lombardia, quella dove maggiore è l'emergenza, lo sta valutando, come riportano i giornali nazionali. Chiusura di negozi, uffici e trasporti.
I commercianti di Cuneo lo stanno decidendo in modo autonomo, dimostrando coraggio e responsabilità. Potrebbe essere, per quanto ne sappiamo al momento, il primo capoluogo d'Italia ad adottare questa misura. Una scelta che parte dal basso e non - ancora - imposta dall'alto.
A parlarci è Roberto Ricchiardi, titolare di sei negozi della zona tra via Roma e piazza Boves. E' il referente provinciale di Federmoda Confcommercio ma, ci tiene ad evidenziarlo, parla a titolo personale, come imprenditore.
"Sto seriamente valutando di chiudere i miei negozi fino a data da destinarsi. Quando si riaprirà? Non si sa. Anche altri colleghi stanno muovendosi nella mia direzione. E' un atto di responsabilità verso le persone e verso i dipendenti. Non abbiamo idea di cosa succederà, siamo disorientati come tutti. Ma c'è bisogno di prendere una decisione forte, sperando che serva", ci dice.
Barbara Ravizza, che aderisce alla chiusura assieme a tanti altri suoi colleghi, ci dice: "Chiudiamo. Una serrata decisa. Stamattina era pieno di anziani in giro, per i banchi del mercato. Bisogna stare a casa, il problema esiste. Noi diamo l'esempio".
Un atto di responsabilità, nella consapevolezza che ciascuno deve fare la propria parte: "Noi facciamo la nostra. Ci rivedremo presto, ancora più forti".




















