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Attualità | 03 gennaio 2021, 10:00

Valanghe, pericolo forte sull'arco alpino in tutta la Granda

Diffuse condizioni di instabilità in tutti i settori, con possibile interessamento della viabilità di fondovalle. L'allerta resta alta anche domani, con nuove deboli nevicate che mantengono condizioni di instabilità sui settori sud-occidentali

Immagine di repertorio

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Nell'ultima settimana diverse perturbazioni hanno interessato la regione, con nevicate che nella giornata del 28/12 hanno raggiunto quote di pianura. Complessivamente i quantitativi più significativi sono stati registrati nel Sud Piemonte, con valori cumulati su 7 giorni compresi tra 30 e 75 cm. Le nevicate sono state accompagnate e seguite da diversi episodi di vento forte che hanno fortemente rimaneggiato il manto nevoso.

Gli importanti accumuli nevosi di questi giorni determinano dunque una diffusa instabilità con possibili valanghe di grandi dimensioni e localmente anche molto grandi, che potranno raggiungere le zone antropizzate di fondovalle.

Sui settori occidentali dell'arco alpino gli spessori di neve al suolo sono minori e di conseguenza le valanghe potranno avere dimensioni minori e distanze di scorrimento più contenute. Il distacco provocato è possibile già con debole sovraccarico sulla maggior parte dei pendii ripidi a tutte le esposizioni alle quote oltre il limite del bosco.

L'attività in ambiente innevato sarà condizionata oltre che dall'instabilità spontanea del manto nevoso anche dalla possibilità di innescare con debole sovraccarico valanghe a lastroni per distacco di nuovi accumuli, di maggior spessore nelle zone più coinvolte dalla precipitazione.

Dopo una breve pausa nel pomeriggio di oggi, dovrebbero riprendere deboli nevicate fino a bassa quota sui settori sud-occidentali della regione, che mantengono il grado di pericolo 4-Forte sul sud Piemonte. Sono attese ancora valanghe spontanee di medie e grandi dimensioni, che potrebbero ancora localmente interessare zone di fondovalle, soprattutto sui settori del cuneese.

La possibilità di provocare il distacco di valanghe al passaggio dello sciatore rimane significativa in tutti i settori, sui pendii ripidi a tutte le esposizioni alle quote oltre il limite del bosco. L'attività in ambiente innevato rimane condizionata, oltre che dall'instabilità spontanea del manto nevoso, anche dalla possibilità di innescare con debole sovraccarico valanghe a lastroni per distacco di nuovi accumuli, di maggior spessore nelle zone nuovamente coinvolte dalle precipitazioni.

Redazione

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