/ Economia

Economia | 09 aprile 2021, 07:00

Fotografare paesaggi con Roberto Maggio

Fotografare i paesaggi è un’impresa semplice se si conoscono le tecniche fondamentali necessarie: noi abbiamo chiesto consiglio a Roberto Maggio, conosciuto per essere il titolare di uno dei blog fotografia più apprezzati dagli appassionati.

Fotografare paesaggi con Roberto Maggio

Fotografare i paesaggi è un’impresa semplice se si conoscono le tecniche fondamentali necessarie: noi abbiamo chiesto consiglio a Roberto Maggio, conosciuto per essere il titolare di uno dei blog fotografia più apprezzati dagli appassionati.

Come ti approcci alla fotografia di un paesaggio?

Il primo accorgimento che metto in pratica è quello di provare a lavorare con la profondità di campo più elevata possibile. Ecco perché l’apertura a cui imposto il diaframma è compresa fra f/11 ed f/16: si tratta di una soluzione che fa sì che tutti gli elementi che inquadro risultino il più possibile nitidi. Quando propendo per la modalità automatica o comunque utilizzo una fotocamera senza i comandi manuali, invece, non faccio altro che impostare la modalità paesaggio.

Cosa si può fare per contenere il rumore digitale?

Questo è un obiettivo importante, e per raggiungerlo bisogna lavorare sulla sensibilità ISO. La mia idea è che si debba provare a fotografare quando le condizioni di luce sono ideali, in modo che l’ISO possa essere impostato su un valore minimo. Quando mi trovo in un contesto di poca luce, invece, mi aiuto con un treppiede e ricorro a un tempo di scatto lungo. Ovviamente non si deve eccedere con la sensibilità ISO: per questo motivo io non fotografo mai i paesaggi a mano libera se la luce è scarsa. È pur vero che a volte non ci sono alternative, e in tal caso è indispensabile servirsi di un punto di appoggio che permetta di stabilizzare il dispositivo.

La regola dei terzi è sempre un riferimento valido?

Penso proprio di sé, ed è a questa che si deve far riferimento per non incappare nel pericolo di realizzare delle foto poco originali. Seguire la regola dei terzi non è complicato: basta dividere il mirino della fotocamera con due linee verticali e due linee orizzontali (solo a mente, ovviamente) in modo che si formino nove parti uguali (le linee devono essere tutte alla stessa distanza). Ebbene, la regola dei terzi prevede che il soggetto della foto si trovi in uno dei punti in cui le linee si intersecano o su una delle linee stesse. Così, è più semplice individuare l’elemento a cui si intende attribuire un rilievo maggiore. Per esempio, quando voglio focalizzare l’attenzione sul cielo, faccio sì che esso occupi due terzi del fotogramma.

E se ci sono delle zone d’ombra?

In questo caso a venirmi in soccorso è la tecnica del fill-in, grazie alla quale se ci sono sulla scena dei soggetti vicini all’obiettivo è possibile schiarire le zone d’ombra. Basta utilizzare il flash. Quando il sole produce ombre che rischiano di rovinare il soggetto, attivo il flash: così la sua luce si combina con la luce dell’ambiente, e ne deriva un effetto bilanciato e naturale. Infine, consiglio di usare sempre il tempo di sicurezza, regola che prevede di imporre un tempo di scatto pari alla vocale per evitare di ritrovarsi con una fotografia mossa quando non si ha un treppiede a disposizione.

Che valore ha per te la fotografia?

Penso di essere un sognatore instancabile, ed è per questo che ritengo che la fotografia mi dia la possibilità di rendere immortali non solo i colori, le luci e le immagini, ma soprattutto le sensazioni che ho provato nel guardarle, le emozioni che ho vissuto e i ricordi che ho provato. Con la fotografia ho l’occasione di ripercorrere istanti fondamentali del mio passato. Ho visitato un bel pezzo di mondo, ma me ne rimane ancora un sacco da scoprire: questo è il motivo principale per cui ho inaugurato il mio blog di fotografia.

Google News Ricevi le nostre ultime notizie da Google News SEGUICI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium