E' partito stamane, prima ancora del sorgere del sole, il presidio dei lavoratori Reekep, di fronte ai cancelli dello stabilimento della Michelin di Cuneo.
La Reekep, società con sede a Zola Presoda nel bolognese, che si occupa di trasporti, logistica, manutenzione e multiservizi per conto del colosso con sede in frazione Ronchi, ha indetto lo sciopero, a seguito della proclamazione dello stato di agitazione aperto lo scorso 29 ottobre e che riguarda 280 dipendenti.
Una partecipazione che sfiora la totalità come dichiarano i sindacati al termine del presidio terminato intorno alle ore 12 di oggi, venerdì 3 dicembre.
L'iniziativa, seppur non unitaria, è stata indetta dalla Cgil (con le sigle Filt, Filcams e Fiom), Cisl (Fisascat, Fit e Fim), Uil (Uiltucs e Uil Trasporti) e dal sindacato autonomo Snalv Confsal.
"La partecipazione sfiora la totalità - dichiarano Pierandrea Cavallero e Ivano Esposto rispettivamente segretari provinciali di Fiom e Filt Cgil - Da quando è cominciato l'appalto gli errori sulle buste paghe sono strutturali. Chiediamo che si paghino questi arretrati e si ricominci con accordi ben precisi sul piano integrativo. Chiediamo inoltre maggiore attenzione sul tema della sicurezza, venga prima il lavoratore rispetto alla produttività. Da tempo chiediamo una legge che tuteli i lavoratori degli appalti. Al momento non ci sembrano rispettati gli accordi dei contratti nazionali".
Alta partecipazione segnalata anche dai sindacati di Uil e Cisl presenti in presidio questa mattina.
"Gli errori sulle buste paga ci sono e esistono - commentano Fabio Bove segretario Uiltucs e Antonino Aloisio segretario Fisascat Cisl - L'azienda deve fare un passo avanti e si dimostri seria e credibile. Il premio di risultato non sia uno specchietto per le allodole, questi lavoratori meritano di meglio. Se Rekeep sottoscrive degli accordi devono essere rispettati. Sul nostro integrativo non cediamo di un millimetro. Il lavoro degli appalti è essenziale, se si fermano loro si ferma la Michelin."
Un nuovo incontro con l'azienda potrebbe avvenire nei prossimi giorni, al momento non è stato convocato nessun tavolo. Tutti i sindacati non escludono nuove iniziative nel caso non si dovessero trovare degli accordi.