Cristiani ortodossi in festa per la Pasqua. L’inno della Resurrezione è risuonato in tutto il mondo nella notte tra sabato e domenica, 23 e 24 aprile. Anche a Bra, non sono mancati i festeggiamenti di una delle comunità più presenti, impegnate ed integrate.
La funzione religiosa è stata officiata nella chiesa dedicata a Santa Caterina di Alessandria d’Egitto dal parroco Vasile Doroftei, che ha ringraziato la cittadinanza per la comunione e la vicinanza di affetto espressa anche attraverso la presenza del sindaco Gianni Fogliato.
Il primo cittadino di Bra ha formulato a tutta l’assemblea sentiti auguri, con un messaggio: “A Bra nessuno deve essere straniero e tutti insieme dobbiamo partecipare a costruire la città. Tra le sfide quotidiane a cui siamo chiamati, c’è anche quella della pace e se ognuno fa la sua piccola parte, alla fine sono sicuro che la pace spunterà”.
La chiesa era troppo piccola per contenere tutti i fedeli. Coloro che non hanno trovato posto all’interno dell’edificio di culto hanno potuto assistere alla funzione, grazie alle immagini proiettate all’esterno. Da ricordare il suggestivo rito della luce in cui i presenti hanno fatto provvista di un cero, che è stato poi acceso, attingendo direttamente dalla fiamma sporta dal parroco.
Come da tradizione, sono stati presentati cestini di cibi e uova. Per gli ortodossi, l’uovo è simbolo di rigenerazione e di purificazione. La leggenda narra che le uova portate nel cesto da una donna si siano colorate di rosso per il sangue versato da Gesù morente. Il saluto che i rumeni si scambiano dal primo giorno di Pasqua fino all’Ascensione è un’espressione di giubilo: “Hristos a înviat! (Cristo è risorto)” cui fa seguito “Adevărat că a înviat (È vero che è risorto)”.
Al termine della solenne liturgia c’è stata la benedizione dei prodotti della terra e di altre specialità tipiche dell’est Europa. E il pensiero è volato alle migliaia di cittadini ucraini martoriati, al dolore delle famiglie, che non hanno più una casa, a quello delle centinaia di mogli e madri che stanno perdendo in queste ore i figli mandati a combattere l’ennesima insensata guerra.
Da Bra è giunto pertanto forte il messaggio di speranza portato da padre Vasile il sacerdote che è punto di riferimento per i cittadini di fede ortodossa che risiedono a Bra e dintorni: “La Resurrezione rappresenta il momento della vita di Gesù Cristo più inteso di significato per il Cristianesimo, poiché testimonia la vittoria definitiva della Luce sulle tenebre e della vitta sulla morte.
Alla fine dei tempi, tutti gli uomini risorgeranno se seguono una serie di principi che dovrebbero caratterizzare la loro esistenza e che possono essere sintetizzati brevemente così: seguire le parole di Dio con comportamenti giusti, misericordiosi e caritevoli, soprattutto in questo periodo difficile segnato dalla guerra.
Le parole ‘amore’ e ‘pace’ vengono costantemente ripetute in tutti i libri sacri. Non esiste nulla che potrebbe essere paragonabile agli insegnamenti di pace contenuti nella Bibbia. La pace può essere definita come assenza di guerra, come uno stato di benessere nel quale vige il rispetto e la tolleranza per tutti gli esseri viventi.
Se credi a ciò che dice la Bibbia, ti puoi rendere conto che si parla di una vita migliore, che ti porta ad amare il prossimo e a desiderare solo il meglio nella sua vita. Dio ci dona pace in mezzo alle tempeste essendo presente con noi nella tempesta.
Prendete dunque le armi di Dio affinché possiate resistere nel brutto giorno e rimanete saldi dopo aver vinto tutto. Tieni duro: tieni la verità per cintura, rivestiti della corazza della giustizia, riponi ai piedi lo zelo che dona il Vangelo della pace, prendi soprattutto lo scudo della fede, con il quale potrai spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendi anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio (Efesini 6:13-18)”.
La Pasqua ortodossa non si festeggia quasi mai nello stesso giorno di quella cattolica. La spiegazione è legata ai diversi calendari che sono riconosciuti dagli stati e dalle chiese.
La Pasqua cattolica viene calcolata secondo il calendario gregoriano, mentre quella ortodossa tiene conto del calendario giuliano, entrato in vigore nel 46 a.C. grazie a Giulio Cesare.
Inoltre, il calcolo delle date per la Pasqua tengono in considerazione le fasi della Luna: Luna piena dopo l’equinozio primaverile, per i cattolici e Luna nuova per gli ortodossi. In questo senso, la prossima Pasqua sarà celebrata domenica 9 aprile 2023 dai cattolici ed una settimana dopo dagli ortodossi.
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