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Attualità | 25 maggio 2022, 14:33

L’Eremo di Belmonte e le cave di alabastro: la Delegazione FAI Saluzzo punta su Busca

Domenica 5 giugno Busca torna protagonista nella proposta della Delegazione FAI Saluzzo

L’Eremo di Belmonte e le cave di alabastro: la Delegazione FAI Saluzzo punta su Busca

A grande richiesta, dopo il successo delle Giornate FAI di Primavera si torna a Busca.

Quella di domenica 5 giugno sarà ancora una opportunità proposta dalla Delegazione FAI Saluzzo, gruppo FAI Giovani, in collaborazione con il Comune e per scoprire luoghi insoliti, ricchi di fascino e storia, normalmente non aperti al pubblico.

Due i siti scelti che i visitatori potranno ammirare in via straordinaria con le guide FAI e con il geologo Enrico Gandino: l’Eremo di Belmonte sulla collina di Busca e le cave di alabastro rosa ai piedi della stessa.

Sottolinea Marco Piccat Capo Delegazione FAI Saluzzo: “Riscoprire Busca è ritrovare una parte importante della nostra cultura e delle vicende del nostro territorio, dando vita al nostro desiderio di assaporare in prima persona oasi di pace, serenità e grazia, di cui tutti, in questi momenti, sentiamo di avere particolarmente bisogno. Uno speciale ringraziamento alla parrocchia di Carmagnola per l’opportunità di visitare l`Eremo di cui ha la proprietà, nonché all’Amministrazione Comunale di Busca, all’ Istituto Vivaldi per l’animazione musicale e ai volontari che anche in questa occasione, si prestano per la miglior riuscita dell’evento”.

Il Comune metterà a disposizione una navetta da 20 posti per i trasferimenti verso le cave e l’Eremo. I due siti potranno anche essere raggiunti con mezzi propri. Orari di partenza da Casa Francotto: mattino 8.45 - 10 - 11.15, pomeriggio: 14,30 15,45 – 17. Si ricorda che è obbligatorio prenotare (entro venerdì 4 giugno ) e presentarsi al banco FAI davanti a Casa Francotto ( piazza Regina Margherita) per poter accedere alle visite.

Arricchimento della giornata con momenti di cultura: una mostra e intrattenimenti musicali proposti dal Civico Istituto Musicale “A. Vivaldi” e curati dall’Academia Montis Regalis. Alle 16 sarà in programma un concerto all’Eremo e nello stesso sito l’associazione Busca Fotocilck allestirà la collettiva fotografica “Una finestra su Busca “. Prenotazioni al numero: 3703069154. Mail: saluzzo@delegazionefai.fondoambiente.it

Per la visita ai due siti: contributo minimo volontario: 5 euro per gli iscritti. FAI, 8 euro per i non iscritti. Gratuito per chi farà la tessera il giorno stesso.  Per la visita alle cave di alabastro (massimo 25 persone) sono necessarie calzature sportive In caso di maltempo la visita sarà sostituita da quella della cappella di San Sebastiano. Possibilità di pranzo con menù a prezzo speciale convenzionato (15 euro) presso il Ristorante “Porta Santa Maria”. Prenotazioni: 0171 946468 / 339 7340705

L’ Eremo di Belmonte

Il complesso nacque con la costruzione duecentesca della cappella della Madonna e del monastero della certosa femminile di Santa Maria di Belmonte. Nel corso del Quattrocento, passò in uso alle suore domenicane. Nel Seicento i Camaldolesi di San Romualdo si sostituirono alle monache, facendo divenire il luogo centro devozionale e importante richiamo di pellegrini non solo locali. I frati, a fianco dell’antica chiesa medievale, eressero la nuova chiesa barocca facendo intervenire diversi artisti e artigiani celebri, che la resero mirabilmente decorata con i dipinti del Dalamano e gli stucchi del Beltramelli. Nell’Ottocento il complesso, acquistato da nobili locali, venne ulteriormente arricchito da dipinti di Francesco Gonin. La storia si concluse poi con il passaggio, per eredità, alla famiglia dei Grimaldi e ad un intermediario che lo donò, intorno agli anni 1950, alla Parrocchia di Carmagnola. Durante la Seconda Guerra mondiale la chiesa abbaziale fu gravemente danneggiata. La riapertura ad opera del Fai di Saluzzo svela la bellezza di alcuni sui preziosi interni e permette la visione di un panorama ambientale di struggente bellezza.

Le cave di alabastro

Le antiche cave di alabastro rosa, un gioiello nascosto, sono oggi abbandonate ma rimaste in attività tra il Diciassettesimo ed il Ventesimo secolo. Sono come piccoli canyon dalle mille sfumature. Poste ai piedi dell’Eremo, le cave furono di proprietà di Amedeo di Savoia, principe di Carignano, in seguito del Demanio ad inizio Ottocento e poi di proprietà privata. L’alabastro rosa di Busca era molto usato, soprattutto in Piemonte come pietra ornamentale nelle decorazioni di edifici privati ed ecclesiastici. A Torino venne utilizzata per le tombe reali di Superga. Informazioni sulle pagine facebook e instagram della Delegazione FAI Saluzzo e Gruppo Giovani FAI

comunicato stampa

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