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Attualità | 01 maggio 2023, 20:30

L’arte di inseguire i propri sogni: la storia di Luciana Simondi

Stilista, modellista e sarta, Luciana è una cittadina dronerese. Sesta di undici figli, ha da sempre un carattere combattivo: “A quattro anni avevo già le idee chiare - racconta - Da grande farò la sarta, avevo detto ai miei genitori”

Bozzetto di Luciana Simondi

Bozzetto di Luciana Simondi

Cos’è che ci spinge anche a rischiare, a non demordere ed inseguire il nostro sogno? In occasione della Festa dei lavoratori, incontriamo Luciana Simondi.

Stilista, modellista e sarta, Luciana è una cittadina dronerese. Sesta di undici figli, ha da sempre un carattere combattivo: “A quattro anni avevo già le idee chiare - racconta - Da grande farò la sarta, avevo detto ai miei genitori. A Dronero c’era una sartoria dove ogni tanto passavo a prendere dei tessuti e con i quali creavo vestitini per le mie bambole. Diventata grande, all’età di 13 anni, ho proprio capito che non volevo fare nient’altro. Non ho mai voluto fare altro, anche quando scegliere diversamente avrebbe comportato meno sacrifici. Non abitavo in una grande città, la mia era una famiglia numerosa e non così agiata, però i miei genitori mi hanno sempre insegnato il valore del sacrificio ed a credere nelle mie capacità. Rinunciare sarebbe stato rinunciare a me stessa, alla mia felicità. Per questo non ho mai cambiato idea!”

Terminate le scuole medie, Luciana si iscrive all’Istituto Feller di Cuneo, una scuola altamente professionale. Si cimenta concretamente nel disegno, nella valutazione e nella realizzazione effettiva degli abiti. Impara, così, l’arte della creatività e la sua concretezza, disegnando a 19 anni il suo primo vestito da sposa e, sempre a quell’età, partecipando a Riccione ad un importante concorso nazionale dove, su 3.000 studenti provenienti da vari Istituti, arrivò tra i 30 finalisti, realizzando e facendo sfilare i suoi bozzetti.

“A 23 anni ho aperto la mia sartoria a Dronero. I primi anni sono stati molto impegnativi: invece di rinunciare, ho deciso di formarmi il più possibile, attraverso corsi di aggiornamento di alto livello, dapprima a Torino e successivamente a Roma, che tutt’oggi seguo per migliorarmi e soprattutto stare al passo con le novità ed il cambiamento. Mi sono fatta conoscere, mi sono creata la mia clientela. Essere soltanto sarta non mi sarebbe piaciuto, in quanto la possibilità anche di disegnare e di valutare concretamente l’idea rispecchia la mia volontà di occuparmi come davvero desidero della realizzazione di un abito.

Di Luciana si coglie un profondo percorso interiore, un’attenta cura, una conoscenza e la capacità di valorizzare l’unicità della sua e dell’altrui bellezza: “È un incontro il mio lavoro, che va di pari passo con l’aspetto tecnico. Mi piace molto il contatto con la donna che mi chiede di realizzare l’abito, mi piace conoscerla ed entrare in empatia. Mi piace creare un abito che valorizzi il suo aspetto esteriore ma anche la sua interiorità. La bellezza non ha standard, quella vera è l’unicità che riusciamo a tirare fuori.”

Di recente, ha dedicato parte del suo tempo per un mini corso di cucito agli studenti delle classi quinte della scuola primaria di piazza Marconi a Dronero. Un’esperienza bellissima, che ha visto realizzare dagli alunni, in vista delle scuole medie, un porta flauto.

L’ho fatto non per insegnare un mestiere ma per, nel mio piccolo, alimentare quel seme che credo sia presente in ognuno di noi. È l’arte di inseguire i propri sogni quello che noi adulti dobbiamo trasmettere ai giovani, la passione, il valore dei sacrifici, dell’impegno e della tenacia. Il lavoro troppo spesso è visto come un qualcosa che devi fare, che ti scelgono o scegli per comodità. La felicità non è nel fare qualcosa di comodo, ma nell’alzarsi al mattino e sapere, nonostante tutti i sacrifici e le difficoltà, di star dedicando il tuo tempo a quello in cui credi davvero".

Mamma di tre figli, per Luciana la maternità è stata un desiderio, proprio come il lavoro: “Ha comportato anch’essa delle rinunce, ma non è stato un intralcio per la mia carriera. È stata invece una grande risorsa per me, ha arricchito la mia persona, quello che sono e quello che faccio.”

L’arte, così, di inseguire i propri sogni, la sua bellezza ed il prezioso significato. “Tutto non è certamente possibile, ma è altrettanto vero che a volte siamo noi a porci dei limiti. Invece, bisogna credere nelle proprie capacità e nei propri sogni. Bisogna dire ai bambini che è importante investire nei propri sogni, come anche bisogna far capire che conta l’aspetto economico. È però dalle idee, dalle rinunce ed anche dai fallimenti, dal non mollare che arrivano poi le soddisfazioni, anche quelle economiche. Bisogna insegnare che occorre lottare per la bellezza e noi adulti per primi dobbiamo farlo, affinché i sogni di ogni bambino vengano sempre presi sul serio. Affinché il lavoro non sia soltanto lavoro, non sia soltanto fare o arrivare, ma soprattutto essere.”

Beatrice Condorelli

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