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Volley | 01 maggio 2023, 17:00

La pallavolo è il motore dello sport cuneese, ma ora è il momento di fare davvero squadra (L'ANALISI)

La Granda resta terra del volley, ma per sopravvivere le società prima o poi saranno destinate a trasformarsi in vere e proprie imprese. Perché non lavorare ad un progetto comune? Una sorta di consorzio che permetta di avere due grandi squadre

I protagonisti del volley cuneese intorno allo stemma di Alba: riusciremo a vederli riuniti?

I protagonisti del volley cuneese intorno allo stemma di Alba: riusciremo a vederli riuniti?

In campo è da poco caduta l’ultima palla. A metterla giù i ragazzi del Volley Savigliano, la società che ha ottenuto le maggiori soddisfazioni sportive in una stagione altrimenti poco foriera di risultati per le squadre della Granda: i ragazzi di Lorenzo Simeon erano partiti con obiettivo la salvezza nel campionato di A3 maschile, sono arrivati ai Quarti di Finale dei playoff promozione.

Le altre, Cuneo Granda Volley nella A1 femminile, Cuneo Volley nella A2 maschile e LPM Mondovì in A2 femminile hanno masticato amaro. Con motivazioni diverse, ma ciò che resta è il risultato: a tutti occorrerà far tesoro degli errori commessi e ripartire.

Nessun dubbio, però: la provincia di Cuneo resta terra del volley. Con quattro realtà in serie A ed una fetta di territorio, l’albese, che sta covando ambizioni da grande, la pallavolo rappresenta il motore sportivo del territorio.

Ad Alba, lo hanno ribadito recentemente il sindaco Carlo Bo ed il presidente di Banca d’Alba Tino Cornaglia, nei prossimi due anni sarà realizzato il nuovo palasport. Un impianto moderno, con grande capienza, ma soprattutto  un vero e proprio centro dove si possa praticare sport, ospitare concerti e organizzare incontri e convegni: un’opportunità da sfruttare facendo squadra.

L’esperimento fu tentato qualche anno fa e non funzionò, ma probabilmente i tempi non erano maturi: la prova del capoluogo di far convivere le due società nacque all’indomani dello scioccante addio al volley di Valter Lannutti, punto più basso nella storia recente della pallavolo cuneese. O, forse, sulla scena non c’erano semplicemente i giusti attori.

In alcune società sono quasi cambiate più cose in questi ultimi 12 mesi che in 12 anni. L’arrivo a Cuneo degli imprenditori Emilio Manini e Patrizio Bianco nel volley femminile, unitamente  allintraprendenza del vulcanico Gabriele Costamagna (uno che coi tempi sta sempre un passo avanti, come dimostra il progetto "Fiöi" appena presentato) in quello maschile, potrebbero rappresentare la base sulla quale costruire un nuovo progetto sportivo in grado di coinvolgere tutti i protagonisti.

Nessuno escluso. Di fondamentale apporto la LPM Mondovì, società solida e costruita con maestria dalla presidente Alessandra Fissolo e dal ds Paolo Borello. Mondovì è capace di regalare emozioni con la Prima Squadra, ma allo stesso tempo sta lavorando in modo eccellente con i giovani: nell'edizione 2023 del Torneo ha riunito ben 71 squadre, coinvolgendo centinaia di ragazzi. 

Così come lentusiasmo del Volley Savigliano, sodalizio che a 50 anni dalla nascita sta vivendo il suo miglior momento sportivo. 

E Alba potrebbe diventarne fulcro strategico, location ideale per organizzare grandi eventi.

La Granda ha un bacino di quasi 600.000 abitanti ed importanti realtà imprenditoriali grandi, medie e piccole che vanno stimolate, attirate. Sono loro che dovranno diventare il motore trainante del progetto pallavolo, ma per far sì che ciò avvenga occorre che il tutto sia reso appetibile. 

Come? Il punto di partenza potrebbe essere quello di riunire le realtà in una sorta di consorzio della Granda. Nel quale nessuno dovrà perdere peculiarità e radici, ma tutti comprendere che a breve termine le società sportive saranno chiamate a trasformarsi in imprese. Per ragionare da impresa, perché ad alti livelli lo sport è business ed il business lo creano le imprese.

La provincia di Cuneo merita due grandi squadre: una nel massimo campionato maschile l’altra in quello femminile. Espressione di tutto il territorio. Magari strizzando l’occhio alla vicina Pinerolo, società del torinese con cuore pulsante a Saluzzo.

L’idea di un progetto (in parte) itinerante, sul lungimirante modello studiato e messo in pratica anni fa nella serie A maschile di Cuneo potrebbe essere un esempio al quale ispirarsi.

Utopia? Magari sì, ma sembra sempre più evidente che in gioco c'è la sopravvivenza delle società stesse: la crisi morde ogni giorno di più, i modelli economici cambiano alla velocità della luce e campare per sopravvivere non porterà da nessuna parte. Forse all’autodistruzione.

Cesare Mandrile

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