Sono stati al momento sospesi i lavori in via Pignolli, a Rifreddo Mondovì, richiesti dalla società milanese INWIT Spa, specializzata in telecomunicazioni e che potrebbero portare all'installazione di un'antenna per il 5G.
La richiesta lavori, presentata dalla ditta, fa riferimento alla posa di un palo alto 34 metri, destinato a ospitare apparati radioelettrici, ma senza indicare di quale tipologia.
A chiederselo, con le comprensibili preoccupazioni, non solo i residenti, ma anche l'amministrazione comunale che, attraverso un'ordinanza del sindaco, è intervenuta fermando i lavori, in attesa di chiarimenti.
"Ho approfondito – dichiara il primo cittadino, Luca Robaldo - con l'ausilio del segretario generale il contenuto della richiesta della società di comunicazioni. Tale richiesta pare preludere alla predisposizione di un antenna per le telecomunicazioni. Oggi, grazie ad alcune normative approvate dal precedente Governo e reiterate dal Governo attuale, tali installazioni sono autorizzate in deroga a qualsiasi strumento urbanistico ed edilizio in vigore a livello comunale e, nonostante la Commissione Edilizia abbia dato prescrizioni e richiesto modifiche, il dirigente dell'Ufficio preposto non ha potuto fare altro che autorizzare l'intervento".
Se così fosse, infatti, il Comune potrebbe fare ben poco. Il decreto legge del 16 luglio 2020 parla infatti chiaro: i sindaci non possono di fatto più opporsi all'installazione delle antenne di quinta generazione.
"Come cittadino - aggiunge Robaldo - rispetto le normative, anche quelle che ritengo meno adeguate. Come sindaco, oltre al rispetto delle normative, credo di avere il dovere di ascoltare chi il Consiglio Comunale ha chiamato a fornire pareri (in questo caso, la Commissione Edilizia) e le segnalazioni dei concittadini".
L'ordinanza che ferma il cantiere è stata adottata in via precauzionale: "Pur non esistendo evidenze scientifiche di un eventuale rischio per l’ambiente e la salute delle tecnologie 5G - si legge nel testo -, deve comunque essere indagata la possibilità di interferenze derivanti dalla contestuale presenza in sito di altri impianti e di un elettrodotto, oltre che il relativo impatto sul territorio del Comune di Mondovì, di particolare pregio agricolo, paesaggistico ed ambientale".
Le legge però è blindata: “I Comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio”.
I sindaci possono quindi regole che minimizzino l’impatto la popolazione, ma non posso di fatto opporsi all’installazione delle antenne se rispettano i limiti di emissione dei campi elettromagnetici e i piani urbanistici. Nota non di poco conto.
"Nella zona presa in considerazione - conclude Robaldo - è installata una antenna per telecomunicazioni ed è presente un campo elettromagnetico censito da ARPA: per questo motivo ho assunto una ordinanza che dispone la sospensione del cantiere e demanda agli Uffici la necessità di aggiornare regolamenti e previsioni comunali nel settore".