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Attualità | 11 dicembre 2023, 07:46

L'autore svizzero Mario Casella vince la prima edizione del premio Sergio Arneodo

Dedicato al “Magistre de Coumboscuro” del quale quest'anno si celebra il decennale della morte il premio ha assorbito il concorso letterario “Uno terro, uno terro, un pople”

Il vincitore Mario Casella

Il vincitore Mario Casella

Annunciata in febbraio, la prima edizione del Premio Sergio Arneodo, ha svelato il Palmares. Il premio è stato istituito in occasione del decennale della morte del “Magistre de Coumboscuro” ed ha assorbito il Concorso letterario quarantennale “Uno terro, uno terro, un pople”. Con opere dedicate alle Alpi ed alla sua civiltà millenaria.

Due le sezioni: quella dedicata alle parlate provenzaleggianti delle Alpi tra Piemonte e Provenza con un notevole cambio generazionale, caratterizzato di giovani scrittori; quella dedicata ad editori ed autori, con decine di case editrici che hanno riposto al bando internazionale.

L’organizzazione curata da Coumboscuro Centre Prouvençal è soddisfatta e vede nuovi orizzonti di sviluppo del premio: “Una sorpresa l’adesione di cosi tante case editrici e di autori italiani ed esteri. La giuria ha però ponderato le opere, anche in virtù del decennale Sergio Arneodo, ed ha quindi soppesato opere che riprendevano il pensiero e la creatività ispirativa indicata dal Magistre”.

PALMARES 2023

Letteratura contemporanea in lingua provenzale alpina

POESIA: Gran laureato Gallian Giovanna di “Blins/Bellino per la lirica “Les Réis” di cui al giuria ha scritto nelle motivazioni: “Radici: ciò che sostiene una esistenza per le strade del mondo. E poi capaci di rifiorire all’ombra di un campanile, dove i passi innocenti si sono fatti più lenti, più veri, più nostri".

Il secondo premio è stato assegnato a Marco Perrucca di Madalenes (Prazzo), per la lirica “Coumbo Mousquièro”

Il terzo premio è stato assegnato a Giusiano Caterina di Sampeyre, per la lirica “Baìo, Baìo”

PROSA: Primo premio a - Dematteis Francesco Ferrere (Argentera) per la prosa narrativa “La Toure / La torre” , molto apprezzata dai giurati: Prosa che si svela dramma ancestrale di una comunità. Trasposizione teatrale resa estremamente credibile nella ricerca e vibrazione del più puro provenzale alpino dell’Alta valle Stura.

Secondo classificato Aimar Andrea di Seles / Celle Macra per l’articolo di attualità “La mountagno apres lou Covid – La montagna dopo il Covid”

MUSICO E PARAULES /MUSICA E PAROLE

Primo premio ex aequo alla giovane cantante Noa Giurisato di Cuneo, per la messa in forma di canzone della lirica di Sergio Arneodo “Signal”. per la giuria " L’eredità più intima del poeta Sergio Arneodo esaltati da una linea melodia sospesa tra cielo e terra, nella tensione estrema dell’uomo verso un mondo sospeso tra sacro e senso di giustizia.al poeta / compositore Carlo Dardanello (valli monregalesi) per la scrittura ispirata alla lirica di Sergio Arneodo “L’esprì de la neissenço” , ben descritto dall’attribuzione della giuria: “Non ci eravamo mai accorti di avere due anime... fin quando la sera della nostra vita ci ha accarezzato sul limitare dell’infinito dei poeti, che per noi soffrono, perché vedono più lontano. Atmosfere sospese tra sperimentazione e ricerca interiore”.

Secondo premio al maestro di coro e compositore Fabio Pietro Di Tullio (Voudier / Valdieri) per l’armonizzazione della lirica sacra di Sergio Arneodo “L’Estelà te fai caresso”:

PREMIO SPECIALE – “VOUCACIOUN A LA LENGO” al Laboratorio letterario ITIS MARIO DEL POZZO di Cuneo curato dalle insegnanti Tiziana Pepino / Ines Bosonetto. Un approfondito lavoro di approfondimento, studio ed interpretazione dell’espirazione lirica e della figura di Sergio Arneodo

AUTORI ED EDITORI

La prima edizione del Premio Sergio Arneodo è andata in Svizzera per l’edizione “Senza Scarpe” - autore Mario Casella – Gabriele Capelli editore – Mendrisio . L’opera traccia con stile asciutto ed essenziale, la storia di un montanaro straordinario della valle di Blenio, in Canton Ticino (Svizzzera): Roberto Doneta, vissuto tra fine ottocento e inizio novecento. Ne emerge la figura di un uomo omerico, che fino alla morte combatté contro un fato avverso, animato sempre dalle sue profonde passioni: l’ideale della famiglia e la passione per la fotografia e la curiosità culturale.

La lettura di questo romazo biografico lascia dentro il sapore di un sentimento ammirato per un uomo che con determinazione dipesrata si erse nettamente sopra il mondo del suo tempo, sempre incompreso, ma mai vinto, attaccato con caparbierà alla sua montagna, l’unica risorsa in cui credette fino alla fine “perché la terra c’é sempre”. L’autore del libro, riesce a restituire con straordinaria efficacia, la figura di questo Gigante delle Alpi.

Seconda classificata l’edizione “Quando i frassini eprdono le foglie” , aut ore Piera Rosso - Primalpe edizioni

Terza qualificata l’edizione “Non solo Fadzende” Autori vari - ass. E Kyé – Fontane – Val Coursaia - Frabosa Soprana

Premio all’autore ad Enrico Bertone – una vita dedicata alla ricerca e documentazione delle Alpi occidentali

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