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Attualità | 13 dicembre 2023, 14:46

Borgo contro il consumo di suolo chiede alla Regione di modificare la legge sull'auto-riconoscimento di localizzazioni commerciali

Un istituto legislativo con cui gli operatori economici privati possono urbanizzare una vasta area e costruire migliaia di metri quadrati di superficie commerciale, senza che l’Ente locale possa intervenire. Nel concreto si vuole evitare la reale possibilità che, in zona edificabile, si posizioni un altro grosso supermercato

Immagine di repertorio

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Con un ordine del giorno, il Comune di Borgo San Dalmazzo chiede a Governo e Regione di modificare la legge riguardante l’istituto dell’auto-riconoscimento di localizzazioni commerciali fuori addensamento.

L'obiettivo finale è quello ridurre il consumo di suolo “al fine di promuovere un più equilibrato sviluppo del territorio a tutela dei suoli agricoli e delle zone ancora libere da edificazione, il recupero degli ambiti già urbanizzati ed edificati, la rigenerazione del centro storico e la rivitalizzazione del commercio di vicinato”. Nel concreto evitare la reale possibilità che, in zona edificabile, si posizioni un altro grosso supermercato.

Dell'argomento si è discusso nel consiglio comunale di fine novembre, arrivando all'approvazione con 12 voti favorevoli e uno contrario.

Secondo la Giunta Robbione si evidenzia una contraddizione: “Nonostante l’attenzione prestata dal legislatore regionale rispetto al 'contenimento del consumo del suolo' anche attraverso il costante monitoraggio dei territori comunali, con conseguente emanazione di specifiche disposizioni applicative, rispetto alle quali i Comuni devono attenersi, la previsione del meccanismo di auto-riconoscimento, previsto dalla stessa normativa regionale, nega di fatto ai Comuni il potere di governare lo sviluppo della propria Città”.

Attraverso questo istituto, si consente infatti agli operatori economici privati di urbanizzare una vasta area e costruire migliaia di metri quadrati di superficie commerciale, con annessa superficie a parcheggio, senza che l’Ente locale possa valutare ed esprimersi preventivamente sugli effetti e sulle ricadute di una simile operazione sul proprio territorio.

Ciò ha un forte impatto per realtà locali che, come Borgo San Dalmazzo, hanno una posizione pedemontana e intervalliva. Un comune storicamente interessato, per via della posizione di fondovalle, dalla volontà insediativa della Grande Distribuzione Organizzata fin dalle origini del fenomeno, ovvero ben 40 anni fa.

Nello specifico Borgo presenta tre addensamenti deputati all’insediamento di attività commerciali: A1 (Centro storico), A3 (Via Lovera e Corso Barale), A5 (Via Cuneo). Nell'aprile 2022 sono stati aggiornati i criteri comunali di programmazione urbanistico-commerciale in coerenza con gli aggiornamenti normativi regionali: è prevista “una dettagliata distribuzione degli esercizi di media e grande struttura, suddivisi per alimentare ed extralimentare, oltre che per dimensioni intermedie, privilegiando la localizzazione in centro storico e in area urbana di nuovi esercizi e limitando le tipologie in addensamento extraurbano, favorendo pertanto il mantenimento o la ridestinazione dell’esistente, pur garantendo i necessari crismi di sviluppo e concorrenza”.

Il Consiglio borgarino ha espresso decisa contrarietà rispetto ad eventuali nuovi insediamenti di medie e grandi strutture che potrebbero sorgere, mediante l’istituto dell'auto-riconoscimento, in area diversa dai cosiddetti “Addensamenti” già previsti sul territorio comunale. È forte la preoccupazione “per uno sviluppo urbanistico non omogeneo e incontrollato, per ulteriori consumi di suolo dettati da interessi privati meramente economici, anche a discapito della vocazione agricola del nostro territorio”. Tutto andrebbe a vanificare le politiche dettate all’Amministrazione comunale “in tema di rigenerazione urbana del centro storico e di tutela e promozione dell’esercizio di vicinato mediante la concertazione con associazioni di categoria in seno alla cabina di regia del Distretto Urbano del Commercio”.

Con questo ordine del giorno, l'amministrazione borgarina chiede quindi alla Regione Piemonte e al legislatore statale “di intervenire urgentemente affinché venga meno la normativa che permette la possibilità di insediamenti mediante l’istituto del auto-riconoscimento al di fuori degli addensamenti commerciali riconosciuti sul territorio comunale”.

Missiva inviata al presidente del Consiglio, al presidente della Regione e ai parlamentari eletti sul territorio.

Cristina Mazzariello

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