Dopo un esposto per "presunte" e gravi irregolarità quali scarsa igiene, maltrattamento degli animali e abuso di farmaci, il Centro recupero ricci "La ninna" di Novello è stato al centro di meticolosi controlli dell'Asl e dei Nas che, però, non hanno riscontrato "nessuna irregolarità".
A raccontare la vicenda attraverso i social è stato lo stesso fondatore della struttura, Massimo Vacchetta, che non ha nascosto anche un pizzico di rabbia: "È scandaloso che ci sia della gente che voglia distruggere la Ninna, un'associazione che si occupa di povere creature a spese proprie. Ricordo a tutti che il nostro Centro, che dà lavoro e da mangiare a sei famiglie, e salva oltre trecento ricci l'anno, sopravvive solo grazie alle donazioni dei privati, senza ricevere una lira dalle Istituzioni. I ricci sono considerati patrimonio indisponibile dello Stato e noi li curiamo a costo zero".
Il fondatore del Centro è andato poi all'attacco: "Abbiamo attivato il nostro avvocato per risalire a chi ci ha mandato l'esposto contro il quale procederemo per via legale. Un'idea dei responsabili me la sono fatta ed è mia ferma intenzione fare punire dalla legge chi ha gettato calunnia e infamia sul nostro operato".
Migliaia i messaggi di solidarietà che sono arrivati in una sorta di abbraccio virtuale condiviso che ha dimostrato di apprezzare l'operato e il percorso della struttura. "Ringrazio tutte le persone che ci hanno espresso tanto affetto e solidarietà, ne abbiamo bisogno. Sono già tante le difficoltà che dobbiamo affrontare per poter andare avanti e prenderci cura dei ricci. Senza di noi migliaia di povere creature non avrebbero dove andare. La Ninna non è solo un Centro di cura ma anche un ricovero per animali disabili che vogliamo rendere un Centro di eccellenza in tutta Europa", ha concluso Vacchetta.














