Un quadro complesso, fluido, spesso in continuo aggiornamento: patologie che colpiscono il singolo, ma hanno enormi ripercussioni anche sul contesto familiare. Ruggero Gatti, direttore sanitario del Servizio Dipendenze Patologiche Asl Cn2, racconta le sfaccettature delle dipendenze e le strutture, i progetti che le combattono anche con la prevenzione.
Ci può spiegare cosa è il Serd e qual è la sua funzione?
"Il mandato istituzionale dei Servizi per le Dipendenze è la prevenzione, cura e riabilitazione delle persone dipendenti. Il SERD dell’ASL CN2, nelle sue sedi di Alba e Bra, fornisce consulenza e cure a chi ha un consumo problematico o una dipendenza da sostanze e/o comportamenti (ad esempio gioco d’azzardo)".
Quali possono essere le cause?
"Le origini della patologia sono spesso multifattoriali e legate ad aspetti di vulnerabilità personale interna (problematiche psicologiche o psichiatriche) o esterne (famiglie multiproblematiche o maltrattanti, relazioni marginali ecc..); spesso si riscontrano entrambe le situazioni. Da questo punto di vista le sostanze possono soddisfare un bisogno, non necessariamente il piacere ma anche il sollievo dal disagio e sofferenza".
Qual è il vostro'approccio?
"La presa in carico delle persone che si rivolgono al nostro servizio è un percorso articolato in diverse fasi che comprendono un colloquio di accoglienza, un counselling infermieristico e una visita medica; questi momenti permettono di raccogliere le prime informazioni sulla problematica che ha portato la persona a chiedere aiuto e permettono la definizione e l’avvio di un progetto terapeutico individualizzato".
Un percorso su misura.
"Il progetto è concordato con la persona coinvolta, prevede la definizione di obiettivi e di criteri di verifica. Nel corso del tempo si possono ridefinire nuovi obiettivi e strumenti di trattamento (dai trattamenti farmacologici ad eventuali ricoveri o percorsi comunitari)".
Un punto importante è anche la prevenzione.
Il Serd dell’Asl Cn2 opera anche sul difficile terreno della prevenzione all’uso e all’abuso ed è uno dei tre punti di riferimento regionali nel settore. Attraverso il Centro Steadycam, fondato circa vent’anni fa, vengono proposti interventi di prevenzione e promozione della salute nel settore scolastico: Display Techno sul digitale e Display Addiction sui temi del gioco d’azzardo e dell’abuso di sostanze. (https://centrosteadycam.it/) È inoltre attivo un progetto di intervento territoriale per la limitazione dei rischi e riduzione del danno in eventi musicali e/o luoghi di aggregazione giovanile".
Vi occupate sia di dipendenze da sostanze che comportamentali?
"Certamente. I disturbi da uso di sostanze sono la quota maggiore dei nostri pazienti. Alle sostanze stupefacenti tradizionali come eroina, cocaina, alcol, cannabinoidi, tabacco ecc… si sono affiancate le NPS (nuove sostanze psicoattive) che comprendono psicofarmaci, ketamina, allucinogeni, psicostimolanti e oppiacei sintetici. Inoltre anche alcuni comportamenti quali lo shopping, internet, il sesso e il gioco d’azzardo compulsivo possono assumere le caratteristiche dell’addiction".
Nel primo ambito chi si rivolge a voi?
"Si rivolgono a noi persone di tutte le età e di ogni classe sociale. Negli ultimi anni si è riscontrato un progressivo aumento dei pazienti cocainomani e, in minor misura, alcolisti. Piuttosto stabile il numero di pazienti con altri tipi di dipendenza anche se, negli ultimi mesi, abbiamo osservato un certo ritorno dell’eroina tra i giovani".
Quali sono le dipendenze comportamentali più cresciute?
"Sicuramente il gioco d’azzardo e la web addiction. I Serd di Alba e di Bra propongono un percorso di cura specifico per il gioco d’azzardo patologico rivolto sia ai diretti interessati che ai familiari. Gli interventi sono molteplici perché molteplici sono i danni provocati dalla malattia: interventi psicologici e farmacologici, gruppo di sostegno, inserimento in comunità, accompagnamento alla consulenza legale e al tutoraggio economico. Come per tutte le patologie da dipendenza, la malattia non è solo del singolo ma è una malattia della famiglia che paga le conseguenze di situazioni economiche compromesse o tali da impedire la sussistenza ma soprattutto emotive (conflitti, aggressività, separazioni, carente tutela dei figli)".
Può centrare anche il particolare momento storico?
"In generale i periodi di recessione economica e di crisi coincidono con un aumento della pratica del gioco d’azzardo più o meno patologico; questo perché permane in alcune situazioni (psicologiche, economiche e sociali) l’idea irrazionale che una vincita di denaro possa magicamente risolvere tutti i problemi. Il target più colpito è come sempre il soggetto fragile con una storia di gioco in famiglia, appartenente a un livello socioculturale medio basso, spesso con disturbi nella sfera dell’umore e portatore di altre dipendenze".
Ci può parlare dei vostri progetti legati alle dipendenze comportamentali?
"I progetti sul gioco d’azzardo sono molteplici e vanno dal trattamento alla prevenzione. La Regione Piemonte ha investito molte risorse per la cura e la prevenzione della patologia. A inizio 2023 è partita la Campagna di comunicazione istituzionale regionale di prevenzione e contrasto al gioco patologico. (https://www.noneunbelgioco.it/) . Il nostro Servizio, da sempre attento alla prevenzione, ha presenziato infatti a molti eventi noti del nostro territorio rivolti alla popolazione in generale e ai giovani in particolare con presidi informativi e di sensibilizzazione proprio dedicati alla problematica e alle possibilità di cura".
La scuola è un ambito fondamentale di intervento.
"In ambito scolastico gli interventi hanno lo scopo di incrementare le conoscenze dei ragazzi, di fornire strumenti di analisi e riflessione non finalizzati all'indottrinamento bensì alla promozione del pensiero critico, di modificare le cognizioni erronee sul gioco d'azzardo e di favorire la consapevolezza sull'esistenza del pensiero magico (es. superstizioni, illusioni di controllo, indipendenza delle puntate, probabilità). Lo scopo è quello di offrire fattori protettivi che permettano ai ragazzi di valutare la situazione del gioco d'azzardo nell'ottica di un pensiero logico. La formazione di pensiero logico e critico contrasta il pensiero magico che sta alla base dei bias cognitivi che portano a cadere nella trappola del gioco d'azzardo".
E per quanto riguarda la dipendenza da Internet?
"Rispetto alla dipendenza da internet non esiste un percorso trattamentale specifico ma tutte le situazioni segnalate, soprattutto in età adolescenziale, vengono valutate in collaborazione con il Servizio di Neuropsichiatria Infantile. Sul lato prevenzione, sono attivi diversi progetti come Display Techno (laboratorio permanente sul digitale), Gioco Infinito (gaming e gambling), Rete Senza Fili per la scuola primaria e Il Patentino dello Smartphone per la scuola secondaria di primo grado".