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Economia | 19 aprile 2024, 07:00

Per il politologo Mueller fermare le ostilità e suddividere l’Ucraina converrebbe a tutti

Il politologo John Mueller dell’Università dell’Ohio analizza i vantaggi e gli svantaggi dell’idea del cessate-il-fuoco e della ripartizione dell’Ucraina

Per il politologo Mueller fermare le ostilità e suddividere l’Ucraina converrebbe a tutti

Il politologo John Mueller dell’Università dell’Ohio analizza i vantaggi e gli svantaggi dell’idea del cessate-il-fuoco e della ripartizione dell’Ucraina. Come riporta il sito Strumenti Politici, la sua conclusione è che ciò converrebbe a tutte le parti in causa, compreso l’Occidente. Un piano del genere è stato ventilato recentemente dall’entourage di Donald Trump, anche se poi è stato smentito. Ma l’idea sta entrando nel discorso politico e sta riscuotendo favore. Secondo l’accademico statunitense, tutti potrebbero presentare come un successo la situazione che si verrebbe a creare, quali che fossero le motivazioni iniziali. La sua visione pecca di quel senso di superiorità americana che lo porta a considerare la Russia perennemente fragile e vicina al tracollo militare, sociale ed economico, sebbene in questi due anni Mosca abbia dimostrato l’esatto contrario di quanto previsto dagli esperti occidentali. Ma almeno riconosce che l’Ucraina ha dei seri problemi interni che non dipendono dal conflitto con la Russia e che risalgono a tre decenni orsono. Terminando le ostilità, Kiev potrebbe dedicarsi a sradicare la corruzione endemica del suo apparato statale e a rianimare un’economia che era moribonda già molti anni fa. I suoi cittadini emigravano prima della guerra e oggi a maggior ragione cercano di andarsene. Se il conflitto si ferma, forse torneranno. In ogni caso, se non risolve questi problemi non potrà entrare del tutto in Europa e nel consesso occidentale, dal quale per il momento è tenuta fuori nonostante gli inviti e il sostegno finanziario. Inoltre, la coesistenza pacifica con la Russia è certamente possibile e anzi è auspicabile riprendere al più presto la cooperazione internazionale.

Richy Garino

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