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Eventi | 02 maggio 2024, 17:08

Sfide e opportunità dell'inclusione a TEDxCuneo con la speaker d'eccezione Chiara Pennetta

Insegnante e formatrice esperta in disabilità e inclusione, porterà la sua storia e la sua esperienza unica all'evento in programma sabato 4 maggio

Il 4 maggio Chiara salirà sul palco di TEDxCuneo per condividere la sua storia e le sfide che ha dovuto affrontare come persona sorda in una società che spesso non è inclusiva

Il 4 maggio Chiara salirà sul palco di TEDxCuneo per condividere la sua storia e le sfide che ha dovuto affrontare come persona sorda in una società che spesso non è inclusiva

Chiara Pennetta, insegnante e formatrice esperta in disabilità e inclusione, porterà la sua storia e la sua esperienza unica all'evento TEDxCuneo "Metamorfosi: idee in trasformazione". Laureata in Lettere Classiche e specializzata in Didattica dell'Italiano come lingua straniera, Chiara vive con due impianti cocleari che le permettono di percepire il mondo sonoro.

Il 4 maggio, Chiara salirà sul palco di TEDxCuneo per condividere la sua storia e le sfide che ha dovuto affrontare come persona sorda in una società che spesso non è inclusiva. Racconterà come l’impianto cocleare le ha cambiato la vita e come la sua esperienza possa ispirare e motivare gli altri.

Oltre alla sua storia personale, Chiara parlerà anche dell’importanza dell’inclusione e di come creare una società più accessibile a tutti. Condividerà idee concrete su come possiamo abbattere le barriere e creare un mondo in cui tutti possano raggiungere il loro pieno potenziale.

Ecco alcune domande che abbiamo posto a Chiara

 

Come l'essere sorda ha influenzato il suo percorso di vita e la sua carriera?

“La sordità ha sempre fatto parte di me, come una caratteristica fra le tante che ho. È stato solo più tardi che ho iniziato a sentirla come un’identità e a diventare più curiosa di scoprire tutto il mondo che ci sta intorno. In quel momento, ho deciso di studiare un po’ tutto ciò che riguarda la disabilità, l’accessibilità e l’inclusione, soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità dell’apprendimento linguistico. Adesso sto studiando per specializzarmi come insegnante di sostegno. Un tempo, temevo che non sentire bene mi avrebbe precluso alcune opportunità di carriera, adesso invece ho trasformato questa parte di me in un punto di forza anche per la mia professionalità”.

 

Quali sono state le sfide più grandi che ha dovuto affrontare?

“In un mondo poco accessibile in cui ci sono ancora pregiudizi e ignoranza diffusa, ci sono situazioni che presentano barriere evidenti: per esempio, l’assenza di sottotitoli al cinema, o le difficoltà di seguire le lezioni a scuola. In quest’ultimo caso, la tecnologia può aiutare: io ho sempre usato un microfono indossato dagli insegnanti, che mi faceva sentire la loro voce direttamente nella mia protesi acustica. Ci sono però anche molte barriere invisibili, dovute proprio ai preconcetti diffusi, alle discriminazioni che, anche se non esplicite, fanno emergere l’abilismo della società”.


Come l'impianto cocleare le ha cambiato la vita?

“Mi sono sottoposta a questo intervento a entrambe le orecchie, in età adulta (avevo 26 anni). L’obiettivo era quello di migliorare la percezione uditiva, di diventare più autonoma nel mondo dei suoni. È stato così: con gli impianti, rispetto a quando avevo una sola protesi acustica, ho molto meno bisogno di leggere il labiale, parlo al telefono, ascolto podcast… me la cavo abbastanza bene anche in situazioni rumorose, con tante persone che parlano. Allo stesso tempo però, è da lì che ho iniziato a diventare più consapevole, e a voler imparare più cose sui diversi modi di vivere la sordità”.


Cosa consiglia alle persone che si trovano ad affrontare una disabilità?

“La sfida più difficile è smettere di vederla come un problema, un ostacolo, un difetto. Le barriere si trovano nell’ambiente, non nei nostri corpi, nelle nostre menti. Imparare ad autodeterminarsi, a fare quello che in inglese si chiama self-advocacy, significa rivendicare i propri diritti, scegliere le parole con cui raccontarsi, costruire spazi migliori per noi e per tutti. Dobbiamo essere noi i primi a mostrare che non c’è nulla di cui vergognarsi nell’essere una persona con disabilità. E dobbiamo anche lottare perché venga rispettato il motto “nulla su di noi senza di noi”, ribadito anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità”. 


Secondo lei, cosa possiamo fare per creare una società più inclusiva?

“Prima ancora di lavorare sulla rimozione delle barriere ambientali (che possono essere per esempio fisiche, sensoriali, o cognitive), dovremmo lavorare su un cambiamento culturale, sulla diffusione di un pensiero antiabilista, che arrivi anche a superare il paradigma dell’inclusione. Come fa notare lo studioso e divulgatore autistico Fabrizio Acanfora, “inclusione” mette in relazione due “insiemi” di cui quello dominante e maggioritario permette a quello minoritario di venire, appunto, incluso: sarebbe auspicabile invece costruire una società basata sulla “convivenza delle differenze”.

 

La partecipazione di Chiara a TEDxCuneo è un'occasione preziosa per conoscere una storia straordinaria e per riflettere sull'importanza dell'inclusione. Il suo intervento ci ispirerà e ci motiverà a fare la nostra parte per creare un mondo più giusto e accessibile a tutti.

La storia di Chiara è un messaggio di speranza e di resilienza. Ci insegna che anche di fronte alle sfide più grandi, è possibile raggiungere i propri obiettivi e vivere una vita piena e significativa.

Maurizio Losorgio

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