Alberto Cirio veleggia verso la riconferma alla guida del Piemonte, in un quadro politico che vede Fratelli d’Italia esercitare quel ruolo di traino che cinque anni fa era stato esercitato dalla Lega.
La forbice della vittoria del candidato presidente del centrodestra sembra oscillare tra il 50 e il 54%.
La nuova legge elettorale regionale consente alla coalizione vincente di avere almeno il 55% dei seggi, cioè 28, se ottiene fino al 45% dei voti validi; il premio di maggioranza sale al 60% dei seggi, cioè 30, se ottiene tra il 45 e il 59% dei voti e 32 seggi con oltre il 60% dei voti.
Ciò premesso, sulla scorta dei dati ormai ufficiali delle europee, appare verosimile che nel collegio della provincia di Cuneo Fratelli d’Italia possa eleggere due consiglieri regionali, uno la Lega, uno il Pd. Il quinto resta da capire se andrà a Forza Italia o alla Lista Cirio.
Per Fratelli d’Italia certa l’elezione del capogruppo uscente Paolo Bongioanni. Per il secondo posto si attende di capire se Federica Barbero confermerà alle regionali lo stesso numero di suffragi raccolto alle europee (3.548 in provincia di Cuneo su un totale di 7.488, con quest'ultimo numero non ancora definitivo).
Per gli altri partiti resta da capire la graduatoria interna, considerando che spazi ulteriori potrebbero aprirsi dopo la formazione della giunta regionale, a seguito delle dimissioni di chi entrerà nell’esecutivo.
Ciò che appare politicamente evidente sin d’ora è che a fare la parte del leone nella prossima giunta Cirio sarà il partito di Giorgia Meloni.