Il recente cambio di denominazione del gruppo consiliare “Crescere Insieme” in “Cuneo Civica” e la prospettiva di federazione con “Cuneo Solidale e Democratica” ha evidenziato quanto sia parcellizzato il Consiglio comunale di Cuneo.
Interessante porvi attenzione, dal momento che sono ben 13 i gruppi consiliari a fronte di 32 consiglieri.
Tra i cinque i gruppi di maggioranza il più numeroso è quello di “Centro per Cuneo” che conta 7 consiglieri, seguito dal Pd con 5, “Cuneo Solidale e Democratica” 3, “Cuneo Civica” 3, Gruppo misto di maggioranza 2.
L’annunciata federazione semplificherebbe in qualche misura il quadro , anche se – così pare di capire – i due gruppi vorranno conservare ciascuno le proprie peculiarità.
Detto in termini più chiari, significa che ognuno manterrà un proprio capogruppo, ma per saperne di più bisognerà attendere come evolverà il percorso.
È comunque dal fronte della minoranza che si registra quasi una polverizzazione dei gruppi. Infatti, su 12 consiglieri ben cinque sono “monogruppi”, costituiti cioè da un solo consigliere: “Cuneo Mia”, “Lauria”, “Siamo Cuneo”, Forza Italia e Lega; due hanno 2 consiglieri: “Indipendenti” e Fratelli d’Italia e solo uno ne conta 3: “Beni Comuni”.
Una situazione, quella descritta, che non riguarda soltanto i gruppi civici ma anche forze politiche nazionali, come Lega e Forza Italia, che nel Comune capoluogo di provincia annoverano appena un rappresentante.
Qualcuno osserva che – alla luce degli ultimi sommovimenti politici determinati dal ritorno di Enrico Costa in Forza Italia – qualche cambiamento potrebbe registrarsi in prospettiva anche nel municipio di Cuneo.
Ma per ora si tratta di voci.
Il termometro di quanto potrebbe succedere sono le elezioni del rinnovo del Consiglio provinciale in calendario domenica 29 settembre.
Un test che, alla luce delle novità intercorse in questi ultimi giorni, assume una valenza politica che originariamente non aveva.