"Ci sono decine di immagini che lo riprendono mentre commette furti o apre la cassa dentro i nostri locali. Possibile che non si possa arrestare? Questo soggetto, poi, ha la faccia tosta di venire a cena o a fare l’aperitivo da noi".
A parlare così e il titolare di un noto ristorante di Cuneo, colpito per due volte da furti notturni e relativi danni. Lo incontriamo assieme ad alcuni rappresentanti del Comitato di Cuneo centro storico, che confermano come l’esasperazione e il senso di insicurezza, tra commercianti e residenti della zona vecchia della città, siano ormai a livelli altissimi.
Da giugno scorso è una roulette russa. Nessuno sa quando toccherà a lui trovarsi la porta forzata, i vetri frantumati o la cassa svuotata dei pochi soldi lasciati la sera precedente.
Una lunga lista di locali e negozi. Dall'Osteria dei Colori all’800, da Amae a Cafè 44, dal Côni Veja Bonfante alla pasticceria Pellegrino, dall’Orto del Gallo alla libreria Senza polvere, dove hanno rubato, oltre a 250 euro con cui la titolare avrebbe dovuto pagare un corriere, anche un caricabatterie.
Il responsabile sarebbe sempre lo stesso, più volte fermato, portato in Questura e poi rilasciato e, quindi, lasciato libero di delinquere ancora. Anche poche ore dopo il rilascio. In un’impunità esasperante. Spesso i giornali non riescono a darne conto, ma questi fatti accadono quasi ogni notte, da mesi. Decine i negozi e i bar e i ristoranti colpiti.
"Come è possibile che non si riesca a fermare questa persona? Che fiducia possiamo avere nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine? Noi abbiamo paura di trovarcelo mentre chiudiamo il ristorante alle due di notte. Mi è capitato di accompagnare a casa le mie dipendenti perché non me la sentivo di lasciarle andare da sole. Fino a due anni fa non mi sarebbe mai venuto in mente", rincara il ristoratore.
Pietro Carluzzo, presidente del Comitato della zona, evidenzia come siano continui e quotidiani i messaggi di cittadini e commercianti che non ne possono più. "Purtroppo c’è molto malcontento. Anche in persone che normalmente non si lamentano. Questo è un campanello d’allarme anche per noi del Comitato, perché se si lamentano quelli che di solito tacciono, è segno che la misura è colma". Con buona pace di statistiche e numeri che dicono che Cuneo è una città sicura. Anzi, una delle più sicure d'Italia.
Forse lo è se si pensa a reati come omicidi o rapine, ma non più dal punto di vista dei furti, del degrado e dei danneggiamenti di cui abbiamo dato conto negli ultimi mesi. Macchine con vetri frantumati, porte di locali e negozi forzate, danni agli arredi e furti di attrezzatura e denaro.
"Sappiamo che le forze dell'ordine hanno le mani legate. Ma questa non è più la città dove ho scelto di investire e di crescere mia figlia. E' una situazione paradossale, quasi comica, se uno non si fa prendere dalla rabbia. Ti trovi a servire la persona che sai, perché l'hai vista nelle immagini delle telecamere, che ti ha derubato la settimana prima. E nessuno fa niente per porre fine alla situazione. Poche persone, anzi pochissime - conclude questo noto ristoratore della città - stanno rendendo il centro storico di Cuneo una zona dove molti, ormai, hanno paura di vivere e lavorare".