Da oggi siamo più soli. Ci ha lasciati papa Francesco. Era il 13 marzo del 2013 quando, al quinto scrutinio, fu eletto Papa il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio, che prese il nome di Francesco.
Il Santo Padre ha affrontato le difficoltà di salute degli ultimi mesi, restando saldo nella sua missione di pastore della Chiesa.
Un Papa venuto «Quasi dalla fine del mondo», che ha conquistato la gente con il suo stile diretto, la sua attenzione ai più deboli e un’instancabile azione diplomatica. Il suo pontificato, segnato da profonde riforme e da un messaggio di inclusione, ha attraversato momenti difficili, ma anche grandi successi.
Dai conflitti globali alla crisi climatica, dalla pandemia alla crescente secolarizzazione, il suo ruolo di guida spirituale è più che mai cruciale. La sua voce, capace di scuotere le coscienze e privilegiare i poveri, resta un faro per milioni di fedeli. Con un accento particolare: quel «Non abbiate paura della tenerezza», che scandì fin dalla sua Messa d’insediamento, il 19 marzo del 2013.
Un magistero intenso, nel quale papa Francesco, 88enne, ha continuato a guidare la Chiesa con la determinazione che ha caratterizzato i dodici anni di pontificato La stessa di quella sera in cui stupì il mondo intero con un semplice «Buonasera». Era fatto così. Ci mancherà a tutti. Molto.