/ Economia

Che tempo fa

Economia | 23 aprile 2025, 07:00

Come destinare il cinque per mille agli Enti del Terzo Settore

In questo articolo spieghiamo come funziona il cinque per mille, come attivarlo e perché rappresenta uno strumento fiscale di fondamentale importanza

Come destinare il cinque per mille agli Enti del Terzo Settore

Durante la dichiarazione dei redditi, ogni contribuente italiano può liberamente decidere di destinare una quota dell’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) a differenti realtà che operano per il bene comune.

Questa possibilità corrisponde a una misura fiscale legittima conosciuta come cinque per mille. Come dice il nome stesso, corrisponde esattamente allo 0,5% delle proprie tasse, che invece di finire nelle casse dello Stato, può essere indirizzata a cause di enorme valenza sociale, ambientale e culturale.

Tra le realtà beneficiarie di questa sorta di donazione a costo zero ci sono anche gli Enti del Terzo Settore (ETS). Si tratta di organizzazioni private senza scopo di lucro che operano per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Ne fanno parte Associazioni di volontariato e di promozione sociale, cooperative sociali, fondazioni, enti filantropici e Organizzazioni Umanitarie, come Medici Senza Frontiere.

Scegliere di devolvere il cinque per mille a queste realtà significa quindi compiere un gesto concreto di solidarietà, che migliora la vita delle persone e rafforza il tessuto sociale. Ad esempio, scegliere MSF come destinatario contribuisce a finanziare attività che ogni giorno salvano vite e portano cure a persone in tutto il mondo colpite da conflitti, epidemie, catastrofi naturali o escluse dall’assistenza sanitaria.

In questo articolo spieghiamo come funziona il cinque per mille, come attivarlo e perché rappresenta uno strumento fiscale di fondamentale importanza.

Cinque per mille agli Enti del Terzo Settore

Destinare il cinque per mille a un ETS è molto semplice: nella dichiarazione dei redditi, mentre si compila uno dei modelli obbligatori (Modello 730, Modello Redditi o CU), basta apporre la propria firma nel riquadro corrispondente, che è nominato “Sostegno degli enti del Terzo Settore iscritti nel RUNTS”. Dopo di che, va inserito il codice fiscale della realtà che si desidera sostenere.

Importante, prima di compiere questa scelta, verificare che l’ETS sia regolarmente inserito nell’elenco dei beneficiari riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, deve essere iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS).

Se non si indica alcun codice fiscale, la quota verrà distribuita tra tutti gli Enti della categoria in base alle preferenze espresse da altri contribuenti. Se, invece, ci si dimentica di firmare il riquadro, la quota IRPEF viene comunque pagata, ma va a finire allo Stato.

Cinque per mille senza dichiarazione dei redditi

Anche chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi, come pensionati o lavoratori dipendenti, può comunque destinare il cinque per mille agli Enti del Terzo Settore.

In questo caso, è necessario compilare l'apposita scheda allegata alla Certificazione Unica (CU) o al Modello Redditi Persone Fisiche. Qui va messa la propria firma nel riquadro corrispondente alla categoria dell'Ente che si desidera sostenere e aggiunto il relativo codice fiscale. La scheda va poi inserita in una busta chiusa su cui è obbligatorio scrivere "Scelta per la destinazione del 5 per mille dell'IRPEF", insieme a nome, cognome e codice fiscale dell’individuo.

Questa va infine consegnata presso un ufficio postale, un intermediario abilitato (CAF o un professionista), oppure inviata tramite i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate.

Le scadenze

Per destinare il cinque per mille agli Enti del Terzo Settore nella dichiarazione dei redditi del 2025, i contribuenti devono rispettare le scadenze stabilite. Per il Modello 730 (precompilato e ordinario), la presentazione deve avvenire entro il 30 settembre 2025. Invece, per il Modello Redditi Persone Fisiche la consegna cartacea deve avvenire entro il 30 giugno 2025, mentre quella telematica ha scadenza fissata al 30 settembre 2025.

È importante rispettare queste scadenze per garantire che la propria scelta venga presa in considerazione.








Recensioni fornite in modo indipendente da un nostro partner nell’ambito di un accordo commerciale tra le due parti. Informazioni riservate a un pubblico maggiorenne.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium