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Curiosità | 01 maggio 2025, 11:06

Ecco maggio, il mese delle rose e delle spose s-fortunate (secondo Ovidio)

Tutto sul mese che sarebbe poco propizio per le nozze e dei “Santi di Ghiaccio”, attesi nei giorni 12, 13 e 14 maggio

La rosa simbolo del mese di maggio

La rosa simbolo del mese di maggio

«Di vin tinte le tempie si cingono di serti intrecciati, e la splendida mensa è tutta sparsa di rose» (Ovidio, Fasti V). Nell’antico calendario romano, maggio (maius) era il mese dedicato a Maiam Volcani, divinità della religione arcaica spesso associata a Vulcano, riconosciuta come dea protettrice che presiede alla fecondità della Terra.

Maggio è il cuore della Primavera. Nel calore rinnovato di questo mese, la natura si esprime in un’armonia di colori, profumi, sentimenti ed emozioni. Non a caso, è il mese dedicato alla mamma, ai matrimoni, alle fioriture e alla specie floreale per eccellenza, ovvero la rosa!

Maggio mese delle rose

Nella Roma tardo imperiale, tra maggio e luglio, i festeggiamenti per la rinascita della primavera, annunciata “dalla Regina dei fiori”, si estendeva anche ai defunti. La tematica della rosa come simbolo di vita e di morte, si esprimeva nelle Rosàlia, commemorazioni popolari di carattere privato, la cui osservanza prendeva anche il nome di rosatio (decorare con le rose) o dies rosationis (giorni degli ornamenti con le rose) nei quali si banchettava e si offrivano corone di rose (e viole) nei luoghi di sepoltura. Ovidio considerava maggio come il periodo consacrato ai maiores, gli antenati.

Le rose sono le più antiche tra le piante coltivate: per l’unicità delle loro note aromatiche erano il cuore della produzione di profumi e cosmetici del mondo romano e, come oggi, la loro essenza era tra le più costose del mercato.

Che cosa rende la loro essenza tanto preziosa? In una singola goccia di fragranza è contenuta l’essenza di circa trenta rose: l’intensità olfattiva è tale da predisporre il nostro stato d’animo verso un senso di tranquillità e di armonia, e non può che aprire le porte della nostra mente alla contemplazione della bellezza.

Maggio mese delle spose s-fortunate

Sposarsi a maggio è meraviglioso, il clima soleggiato e mite (in tema di superstizioni, nessuna vuole essere una sposa bagnata), le giornate che si allungano e i colori pieni della primavera sono caratteristiche troppo belle anche per la foto perfetta.

Ma attenzione ai proverbi come «La sposa maiulina nun si godi la curtina» che letteralmente significa «La sposa di maggio non si gode il matrimonio», oppure l’inquietante «Sposa maggiolina presto vedovina» che non ha bisogno di alcuna spiegazione.

Indagando nella tradizione popolare, troverete molti altri detti simili e il dubbio è lecito: perché mai non bisogna sposarsi a maggio? La motivazione ha origine cristiana, il mese di maggio è dedicato alla Madonna, perciò è ritenuto oltraggioso scegliere proprio questo mese per farlo.

Scriveva Ovidio: «Mense malas Maio nubere vulgus ait», tradotto: «Il popolo dice che le donne cattive si sposano a Maggio» (Fasti). Gli antichi romani non si sposavano mai di maggio: quei giorni non erano adatti alle nozze e chi vi prendeva marito non viveva a lungo.

Il motivo era dato dal divieto di contrarre matrimoni durante le feste dei “Lemuria” (9, 11 e 13 maggio) ossia durante le festività dedicate ai lemuri, gli spiriti dei morti, anime che non riuscivano a trovar riposo: gli “spiriti della notte” uscivano dalle tombe e tornavano a vagare sulla terra, a tormentare i vivi. Pertanto non erano certo giorni adatti alle nozze e chi vi prendeva marito non viveva a lungo.

Secondo Ovidio a istituire queste feste, per tenere lontani i lemuri, fu Romolo, probabilmente per placare lo spirito senza pace del gemello Remo, da lui ucciso. Il rituale prevedeva che il pater familias ossia il capofamiglia, gettasse alle sue spalle per 9 volte alcune fave nere, recitando formule propiziatorie. Durante queste feste i templi venivano chiusi ed era proibito sposarsi.

I periodi più propizi per le nozze nell’antica Roma erano aprile, mese sacro a Venere e la seconda metà di giugno (durante il periodo di transizione fra la primavera e l’estate) mese sacro a Giunone, dea protettrice del matrimonio. Anche l’avversione dei futuri sposi per convolare a nozze nel mese di agosto potrebbe risalire al mondo pagano: «A spusa agustina si la porta la lavina (torrente, fiume)» cioè: «La donna che si sposa nel mese di agosto, se la porta via un fiume di lacrime. Ad agosto gli antichi romani celebravano una delle tradizioni religiose più oscure, il Mundus Cereris, la festa dedicata ai “Mani”, le anime benevolenti dei defunti. La festa aveva un forte richiamo al significato originario del culto di Cerere, non solo come divinità che fa crescere le messi, ma soprattutto come divinità ctonia (sotterranea), guardiana del mondo dei morti.

Veniva aperta una fossa, dalla forma simbolica di utero rovesciato, scavata al centro della città: il mundus era aperto e pertanto quei giorni erano segnati nel calendario con la dicitura “mundus patet”. L’apertura del mundus (che avveniva 3 volte all’anno) metteva in comunicazione il mondo dei vivi e quello dei morti, gli spiriti dei defunti potevano ritornare nel mondo dei vivi e aggirarvisi a loro piacimento. Durante quei giorni vi era una serie di divieti rigorosissimi da rispettare, tra cui quello di non prender moglie: avrebbe portato male.

Giorni migliori per sposarsi

Tralasciando le superstizioni, se decidete di sposarvi a maggio sarà il caso di scegliere il giorno migliore. Il lunedì è il giorno della Luna ed è particolarmente propizio per le spose dato che è legato alla buona salute. Ottimale anche il mercoledì, nonostante sia un giorno poco scelto perché infrasettimanale. Sposarsi di giovedì non è di buon auspicio, perché si dice sia un giorno in cui la donna potrebbe soffrire di qualche malanno. Martedì e venerdì sono due giorni in cui è sconsigliato sposarsi. Tutti conoscete il detto «Di Venere e di Marte né si sposa né si parte». Ebbene, il martedì è il giorno di Marte, il dio della guerra, particolarmente incline al litigio e alla vita solitaria. Proprio in virtù di ciò alcune pensano possa portare sventura. Il venerdì è considerato il giorno del digiuno e della penitenza secondo i cristiani perciò non è il più adatto a un clima godereccio come quello di un matrimonio. Il sabato è un giorno sfortunato che però non ha mai impaurito gli sposi, anzi. Resta uno dei giorni più amati per questioni organizzative. Infine la domenica, che resta quello più gettonato, perché è il giorno del Signore.

E quindi? Magari la data del matrimonio che dovrete scegliere per cause di forza maggiore non sarà quella a cui avevate pensato, ma siamo sicuri che sarà comunque un evento meraviglioso!

Che tempo farà a maggio nei proverbi

Attenzione ai proverbi! Si dice: «Maggio vai adagio» oppure «Maggio adagio adagio». Poco importa, visto che il significato attribuito dalla credenza popolare è lo stesso.

Considerando «Aprile non ti scoprire», che descrive il quarto mese come non più freddo, ma fresco, per cui non ci si deve vestire troppo leggeri, la prudenza continua anche a maggio. In attesa di spogliarsi in giugno, allargando il pugno (come dice il detto) e cioè lasciandosi andare finalmente a capi freschi e ultra leggeri, meglio avere per ora un atteggiamento cauto e non posare proprio tutti i soprabiti più pesanti.

Infatti, maggio è un mese in cui ci si aspetta che faccia più caldo, non certamente il caldo estivo, ma con tante belle giornate alle porte è anche normale aver fatto il cambio di stagione, con i maglioni e i cappotti invernali riposti nell’armadio e indossando capi un po’ più leggeri.

Tutto ciò, però, sempre con molta accortezza, magari portando con sé un giubbino o un golfino, specie se poi si esce la sera. In effetti, il meteo sta parlando di giornate ancora troppo fresche, addirittura fredde. A proposito, esiste un altro proverbio che recita: «San Pancrazio, San Servazio e San Bonifazio, il gelo di maggio».

Secondo il detto popolare, nei giorni 12, 13 e 14 maggio, in cui si festeggiano questi Santi, detti Santi di Ghiaccio, tradizionalmente dovrebbe fare più freddo, in controtendenza rispetto al clima del mese, con abbassamento brusco delle temperature.

Ecco, quindi, un altro motivo del proverbio «Maggio vai adagio». Ma sarà proprio vero che arriverà questo gelo inusuale tra poco? Oh, vedremo.

Silvia Gullino

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