Si è svolta ieri, domenica 11 maggio, la festa della comunità Sikh del Cuneese che si è riunita a Marene per celebrare una delle ricorrenze più sentite e solenni del calendario religioso: il Nagar Kirtan, la festa che commemora il “battesimo” dei primi cinque seguaci del Sikhismo e del primo Guru, punto di partenza per chi sceglie di vivere pienamente i precetti di questa fede.
La celebrazione si è svolta presso il Gurdwara Singh Sabha, il tempio sikh della zona – noto come Porta del Guru – situato in via Paschiaretto, sede dell’associazione culturale nata nel 2010 per riunire le famiglie sikh residenti nelle province di Cuneo e Torino. Da anni il tempio è un punto di riferimento spirituale e culturale per centinaia di fedeli che ogni domenica si ritrovano nel segno dei valori trasmessi dal Guru Nanak Dev Ji, fondatore del Sikhismo nel XV secolo: rispetto, accoglienza, uguaglianza.
Il termine Nagar Kirtan significa letteralmente “portare nella città il canto degli inni sacri”, ed è proprio questo il cuore della festa: una processione del Libro Sacro, preghiere collettive, canti (Kirtan), dimostrazioni di arti marziali tradizionali e momenti di aggregazione, aperti a tutta la cittadinanza, senza distinzione di fede o origine. Come da tradizione, sarà anche possibile gustare gratuitamente piatti tipici punjabi-indiani, preparati dai volontari della comunità e serviti nel grande spazio condiviso del tempio.
A rendere l’atmosfera ancora più viva sono stati i turbanti colorati, le tuniche tradizionali, i profumi di spezie, i suoni e i gesti di una cultura che ha saputo radicarsi nel Cuneese mantenendo saldi i legami con le proprie origini.
La festa, come ormai tradizione, è stata aperta a tutta la popolazione che ha avuto anche la possibilità di consumare cibo punjabi-indiano offerto gratuitamente.
In Italia, la comunità è cresciuta soprattutto a partire dagli anni Novanta, con i primi arrivi nel settore agricolo e caseario. Oggi, in località come Bra, Centallo, Carmagnola, Savigliano, Saluzzo, Villafalletto e Racconigi, si sono stabilite centinaia di famiglie.
Anche l’Anolf Cuneo, associazione promossa dalla Cisl che da anni segue da vicino il mondo delle migrazioni, sottolinea l’importanza di questi momenti di apertura e scambio:“Solo la conoscenza reciproca può aiutare a costruire una società più inclusiva e pacifica, dove le diversità non fanno paura ma generano ricchezza per tutti”. Un principio che vale per chi arriva e per chi accoglie: “Restare radicati nelle proprie tradizioni – aggiungono – è il punto di partenza per andare oltre le frontiere culturali e riconoscersi nell’unico valore comune, quello della Costituzione”.