Ha un risvolto politico degno di considerazione la “guerra” (a colpi di comunicati stampa) scatenatasi sui tagli dei fondi destinati alle strade provinciali.
Un taglio pesante, che rischia di compromettere la rete viaria del Cuneese fatta di oltre 3000 Km di strade molte delle quali da tempo attendono manutenzione e nuovo asfalto.
La questione sta rimescolando le carte in Provincia anche sul piano politico dal momento che il presidente Luca Robaldo non ha esitato a prendere posizione contro la sforbiciata che mortifica il territorio e l’ente che presiede.
La Lega, messa sotto accusa, non ci sta a fare il capro espiatorio.
E così il senatore Giorgio Bergesio gli ha immediatamente fatto notare l’impegno del segretario del suo partito e ministro dei Trasporti Matteo Salvini per l’Asti-Cuneo e il tunnel del Tenda.
Robaldo, con sferzante ironia, gli ha ricordato che se la Lega a settembre potrà tornare a celebrare la sua festa in valle Po (a Pian della Regina) è grazie alla manutenzione stradale operata dalla Provincia.
Bergesio, con malcelato fastidio, gli ha replicato che, seppur la Lega non ha rappresentanti in Consiglio provinciale, lui era stato eletto presidente anche grazie ai voti degli amministratori comunali leghisti.
Ma se fin qui non c’è nulla di sostanzialmente nuovo rispetto alla convention ad excludendum nei confronti della Lega su cui Patto Civico, Forza Italia e Fratelli d’Italia si stanno trovando d’accordo in fatto di nomine, qualche nuovo elemento politico emerge su altri fronti .
Il primo è il più singolare: dopo la rottura tra La Nostra Provincia (centrosinistra) e Patto Civico (centro), il “caso strade” sembra segnare un riavvicinamento.
Riavvicinamento pragmatico, indubbiamente, che nulla ha di politico-ideologico e che non prelude ad una riappacificazione.
Ciò premesso, resta il dato di fatto, oggettivo, che l’ordine del giorno contro i tagli e la chiamata alle armi dei sindaci della Granda in difesa delle strade è stato condiviso dai due gruppi consiliari.
Della Lega abbiamo già detto, ma in Provincia il suo ruolo è irrilevante, dal momento che non ha propri rappresentanti.
Sarà invece interessante vedere come si pronunceranno i consiglieri provinciali del gruppo “Ripartiamo dalla Granda”, che conta tre esponenti di Forza Italia, Massimo Antoniotti, Simone Manzone e Roberto Baldi, e uno di Fratelli d’Italia, Rocco Pulitanò.
Difficilmente, infatti, i quattro potranno votare un documento che, nella sostanza, contesta in maniera evidente un atto del governo.
Per Robaldo gli stress-test sembrano non finire mai.