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Attualità | 13 ottobre 2025, 19:04

“I sogni si possono costruire”: a Roccavione una serata in omaggio a Don Romano Fiandra e a Riccardo Colturi

Appuntamento giovedì 16 ottobre alle 21 in biblioteca. Dalle Valle Grana alla Valle Susa, la lingua occitana al centro del secondo appuntamento della rassegna culturale e cinematografica “Crear al Paìs” a cura della Chambra d’Oc

“I sogni si possono costruire”: a Roccavione una serata in omaggio a Don Romano Fiandra e a Riccardo Colturi

«Crear al Paìs»- in occitano vuol dire «Creare al Paese» - è una rassegna culturale e cinematografica che la Chambra d’Oc propone ogni giovedì di ottobre alle ore 21, presso la Biblioteca Civica del Comune di Roccavione.

La proiezione di documentari, in alcuni casi inediti, si accompagna all’incontro con i registi, i produttori e i protagonisti dei film, dando vita a serate ricche di stimoli e riflessioni culturali e creative. Non si è mai smesso di «Creare al Paese» e questa manifestazione ne è la prova. Quattro parole chiave accompagnano i quattro incontri, e diventano nuclei tematici attorno ai quali si raccontano e si rappresentano mondi a noi vicini: Poesia, Sogno, Spiritualità e Ambiente.

Alle 21 di giovedì 16 ottobre protagonista della serata sarà il SOGNO. A immergerci in prospettive visionarie e coraggiose, scelte radicali e contro-corrente, saranno i due corti documentari di Andrea Fantino "Don Romano Fiandra. La costruzione di un sogno" e "Riccardo Colturi. Moun paî, ma lëngo e ma gen"

Ospiti specialissimi della serata i produttori del primo corto, ovvero Barbara Barberis e Claudio Luciano de La Cevitou e dell'Ecomuseo Terra del Castelmagno.

Don Romano Fiandra a San Pietro in Valle Grana e Riccardo Colturi a Fenils in Alta Valle Susa sono state due figure fondamentali per il territorio, capaci di portare avanti lotte e impegni che solo decenni più tardi sarebbero stati riconosciuti. Se Don Romano ha fatto coincidere il suo sogno solidale con il sogno di un’intera comunità realizzando il Pensionato Vittoria per uomini e donne anziani e abbandonati a sè stessi in una valle oramai sempre più spopolata, Riccardo Colturi non ha abbandonato la propria borgata e ha animato la vita culturale della sua valle con iniziative associative e museali, continuando a promuovere e a difendere la lingua occitana.

comunicato stampa

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