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Attualità | 30 ottobre 2025, 06:43

Bra, triduo di chiusura del pellegrinaggio “Da Oceano a Oceano” dell’icona di Jasna Góra

Al Santuario nuovo, l’occasione per un saluto ed una preghiera alla Madonna Nera di Czestochowa

IL Santuario nuovo della Madonna dei Fiori di Bra

IL Santuario nuovo della Madonna dei Fiori di Bra

Il pellegrinaggio davanti all’icona della Madonna Nera di Czestochowa è un’esperienza di conversione e unità, la scoperta che lo scopo della vita è la santità, dono da domandare con cuore semplice.

La imago thaumaturga Beatae Virginis Mariae Immaculatae Conceptae in Claro Monte, secondo una leggenda, sarebbe stata dipinta dalla mano dell’evangelista Luca, che aveva conosciuto personalmente la Madonna e, quindi, avrebbe avuto la possibilità di riprodurre fedelmente il suo vero volto. L’antichissima tavola è custodita a Jasna Góra, nel Santuario di Czestochowa, dal 1382 per volontà del principe Ladislao di Opole.

Il pellegrinaggio “Da Oceano a Oceano” si chiuderà nel Santuario nuovo della Madonna dei Fiori di Bra con un triduo di preghiera. Prendete nota: venerdì 31 ottobre, ore 20.30, preghiera per le anime del Purgatorio; sabato 1° novembre, ore 20.30, preghiera a Maria Santissima, Regina di tutti i Santi; domenica 2 novembre, ore 20.30, preghiera in suffragio dei defunti e chiusura del pellegrinaggio.

Giorni da vivere con un profondo senso di fede e devozione eucaristica, lasciandosi guidare dalla Madonna, perché secondo san Giovanni Crisostomo, un’icona non è fatta per essere guardata e ammirata, ma piuttosto perché la persona raffigurata nell’icona ti guardi.

Il pellegrinaggio “Da Oceano a Oceano”

Il 28 gennaio 2012, nel monastero di Jasna Góra, i leader dei movimenti pro-vita di 18 Paesi hanno pregato davanti all’icona di Czestochowa e hanno fatto un solenne “Atto di dedizione alla difesa della civiltà della vita e dell’amore” nelle mani della loro Madre e Ausiliatrice. Da quel momento, una copia dell’icona ha iniziato un pellegrinaggio “Da Oceano a Oceano” attraverso molti Paesi del mondo. Il pellegrinaggio è partito dalla città russa di Vladivostok, situata nell’Estremo Oriente russo affacciata sull’Oceano Pacifico, ha attraversato l’Europa per raggiungere Fatima, in Portogallo, sulle rive dell’Oceano Atlantico. Dopo un breve intervallo, il pellegrinaggio ha attraversato anche l’Oceano Atlantico per procedere nel continente americano. I rappresentanti ortodossi della Russia hanno scelto per il pellegrinaggio l’icona di Czestochowa, perché la più venerata e conosciuta, che unisce l’Oriente e l’Occidente.

Gli organizzatori della peregrinazione e la copia dell’icona

La peregrinazione è un’iniziativa congiunta dei movimenti pro-vita di molti Paesi e dell’organizzazione internazionale “Human Life International”. La copia è stata realizzata in Polonia, toccata dall’originale e benedetta dall’Arcivescovo Stanislaw Nowak, il Metropolita di Czestochowa. Ha le stesse dimensioni dell’originale ed è stata realizzata su una tavola di legno di tiglio. È stata realizzata secondo il metodo tradizionale. Inoltre, sono stati reintrodotti degli elementi, scomparsi durante i restauri, che sono necessari per le icone ortodosse canoniche. Questi sono: una croce nell’aureola di Cristo (realizzata con oro bianco su oro giallo), cambiando uno dei gigli sul braccio destro in una stella (dovrebbero esserci tre stelle - sulle braccia e sulla fronte - che significano che Maria è vergine prima, durante e dopo la nascita di Cristo. Il Bambino Gesù è la terza stella), e le antiche iscrizioni ortodosse sullo sfondo che indicano chi è ritratto nell’icona. Una caratteristica di questa copia sono le lacrime sulla guancia sinistra di Nostra Signora.

L’affidamento a Maria

L’attuale minaccia alla cultura della vita e dell’amore ha un carattere globale. I credenti che difendono la vita si rendono conto che da soli non hanno alcuna possibilità di vincere la lotta contro la cultura della morte, estremamente aggressiva. Chiedono aiuto alla Madre di Dio, che difende la vita e schiaccia la testa dell’assassino eterno. Il pellegrinaggio “Da Oceano a Oceano” è un grande atto di fede nella vittoria. Del resto, l’icona di Czestochowa porta il titolo “Vittoria invincibile” in Oriente. Secondo un’antica usanza, i cristiani portavano un’icona sacra in prima linea, come l’Arca dell’Alleanza, chiedendo aiuto a Dio nel momento delle più grandi minacce e guerre. «La qualità di una civiltà si misura dal rispetto che ha verso i suoi membri più deboli. Non ci sono altri criteri di giudizio». Così si espresse il prof. Jérome Lejeune, che dedicò la sua vita a difendere i disabili. Il suo pensiero è più che mai urgente, in un’epoca in cui la soppressione della vita di un bambino nel grembo materno viene elevata a diritto costituzionale e in cui viene di recente approvata una risoluzione a livello europeo per includere un presunto “diritto all’aborto” nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.

Il pellegrinaggio dell’icona durante il Giubileo 2025

In occasione del Giubileo, don Francesco Giordano, direttore di “Human Life International Roma e Europa”, ha organizzato il prosieguo del Pellegrinaggio dell’icona, facendola venire in Italia dal sud America. Il pellegrinaggio ha già raggiunto diverse tappe in Italia, da Varese a Loreto, fino a Roma, e il 5 ottobre scorso è approdata al Santuario della Madonna dei Fiori, a Bra. Il programma prevede diverse serate di preghiera comunitaria alle 20.30 della domenica, del martedì e del venerdì. Ogni giorno del pellegrinaggio, nel Santuario antico, è avviata una turnazione di preghiera con preghiere e intenzioni personali ai piedi dell’icona. Vi è pure un quaderno su cui appuntare le preghiere personali, intenzioni e pensieri da presentare alla Vergine della Montagna luminosa. Il pellegrinaggio si concluderà domenica 2 novembre dopo il triduo nel Santuario nuovo con il ricordo di tutti i defunti e il saluto alla Vergine che poi proseguirà il suo cammino verso altri luoghi di culto.

Silvia Gullino

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