Mercoledì 5 aprile 2010, di fronte alla I^ Commissione consiliare del Comune di Cuneo, incaricata di approfondire argomenti inerenti il bilancio, il patrimonio, i tributi e le società partecipate, è stato presentato il consuntivo economico ed il bilancio sociale 2009 di Tecnogranda. Il Comune capoluogo è infatti uno dei principali soci del Parco Scientifico Tecnologico dell’Agroindustria con sede a Dronero. Nel 2007 l’ente locale puntò fortemente sul suo rilancio e sulla nuova mission aziendale, strettamente legata alla vocazione storica ed economica del territorio. Dando seguito alle indicazioni contenute nel Piano Strategico Cuneo 2020, il capoluogo aderì all’aumento di capitale con uno stanziamento di 240mila euro. A quasi 3 anni di distanza, i numeri ed i risultati illustrati dall’Amministratore Delegato di Tecnogranda Ing. Alessandro Ferrario danno conto di una scommessa vinta. Nel 2006 il Parco realizzò un valore della produzione pari a 160mila euro con circa 584mila euro di perdite. Nel luglio 2007, all’avvio della strategia di rilancio, non contava nessun dipendente. Il bilancio del 2009 si è chiuso invece con un valore della produzione vicino al milione e 400mila euro con un leggero utile di 8mila euro. Oggi in Tecnogranda 17 persone lavorano per servire le imprese, dando risposte concrete ai loro bisogni di innovazione. Gli obiettivi economici previsti per il 2010 sono stati raggiunti nel 2009 con un anno di anticipo. Il Parco Scientifico Tecnologico di Dronero ha prestato servizio a 310 piccole, medie e grandi aziende per mettere a punto innovazioni di processo e prodotto e reperire finanziamenti, ottenendo complessivi 27 milioni di euro a fondo perduto per progetti del valore complessivo di circa 59 milioni di euro. Nel 2009 Tecnogranda si è aggiudicata il bando per la gestione del Polo di Innovazione Agroalimentare della Regione Piemonte al quale hanno aderito 225 soggetti con 370 manifestazioni di interesse. Per avere un termine di paragone, le adesioni raccolte dai 12 Poli per l’Innovazione operanti sul territorio piemontese sono circa 900. “Molte aziende – ha spiegato l’Ing. Alessandro Ferrario – hanno trovato nell’innovazione le risposte per uscire dalla crisi. Chi riesce a resistere e portare avanti nuovi prodotti e sistemi di produzione è meglio piazzato al momento della ripresa. Rispetto ad altri settori economici, l’Agroindustria ha tenuto meglio. In questa fase la principale sfida delle imprese è abbinare alla qualità prezzi convenienti ed acquisire la competitività necessaria a sbarcare sui mercati esteri.”
Oltre che di bilanci, nel corso della seduta, c’è stato spazio per approfondire le prospettive a breve e medio termine di Tecnogranda. Nel 2010 è previsto il lancio di un aumento di capitale finalizzato alla realizzazione di nuovi investimenti di ampliamento della sede e dei laboratori, necessari per il prosieguo del cammino di crescita e per assistere ancora meglio le imprese. L’obiettivo è di raggiungere le dimensioni medie dei Parchi Scientifici operanti nel resto d’Europa mantenendo una equa ripartizione tra i ricavi ottenuti da servizi offerti alle imprese tramite l’attività di laboratorio e fondi derivanti da progetti finanziati grazie alla partecipazione a bandi. Molti gli ambiti in cui l’azione innovativa di Tecnogranda si estende. Dagli studi sulla reintroduzione della cultura del luppolo, largamente utilizzato nel settore alimentare, ma anche nei cosmetici, che potrebbe dare nuovi sbocchi a settori agricoli in difficoltà, ai progetti sulle confezioni biodegradabili degli alimenti per abbattere la produzione di rifiuti indifferenziati, fino alla realizzazione di etichette anticontraffazione, capaci di difendere i prodotti made in Italy che, nel 55% dei casi, sui principali mercati del pianeta, risultano falsificati. Nel frattempo il modello Tecnogranda fa proseliti ed altre realtà italiane si sono fatte avanti per chiedere informazioni e consulenze utili a ripetere l’esperimento. In conclusione di seduta, il Sindaco di Cuneo Prof. Alberto Valmaggia ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti. “Nel 2007 – ha detto – gettammo il cuore oltre l’ostacolo facendo uno sforzo notevole. Siamo molto felici del lavoro svolto e che gli obiettivi siano stati raggiunti addirittura in anticipo. Riteniamo di aver fatto la nostra parte e lasceremo ora a nuovi soci la possibilità di intervenire nell’aumento di capitale.”