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Attualità | 11 giugno 2015, 17:28

Tasi e Imu: si avvicina il "Tassa day"

Un salasso che porta a 25 milioni di euro il prelievo sul settore immobiliare. Ma c'è anche chi ha trovato una scappatoia, che spesso, però, non è legale

Tasi e Imu: si avvicina il "Tassa day"

Ormai ci siamo: il "Tassa day" è alle porte e se gli italiani sono sicuramente brava gente, sono anche dei maghi a trovare scappatoie per non pagare le tasse, anche se questa volta, l'insofferenza verso l'Imu e la Tasi - che hanno fatto schizzare, in soli tre anni, da 9 a 25 miliardi il prelievo sul settore immobiliare - e' abbastanza comprensibile. Trucchi, escamotage e furbate, a volte raccolti in vere e proprie guide, sono anche lo specchio di un'Italia costretta agli espedienti per cercare di sopravvivere a tasse esose.

Il tipo di "equilibrismo" fiscale al quale si ricorre maggiormente è il cambio di categoria catastale dell'immobile. Dal 2010 al 2013 la categoria "F", destinata agli immobili che non producono reddito ha registrato un incremento del 17,7% passando da 2,6 a 3,1 milioni di unità. In particolare, la categoria "F2", cioè gli immobili collabenti (in buona sostanza, i ruderi), ha visto un balzo del 12,4% tra 2012 e 2013 a 420mila unità. Poiché la loro rendita è zero, questi immobili non pagano l'Imu e nemmeno la Tasi. È la ragione principale per la quale tanti capannoni industriali vengono scoperchiati in modo da ottenere il riaccatastamento. L'Imu sul capannone può costare fino a 80mila euro all'anno, ma la procedura deve essere effettuata da un tecnico esperto altrimenti alla prima verifica si dovranno pagare mora e sanzioni. C'è, invece, chi si avventura nelle dichiarazioni di inagibilità per dimezzare il carico di Imu e Tasi.

La soluzione estrema è, decisamente, più radicale, ossia procedere con la ruspa e cancellare il proprio immobile. La demolizione salva dal pagamento delle imposte, ma è costosa perché bisogna chiedere un permesso e rivolgersi a ditte specializzate ma in alcuni casi il gioco vale la candela, soprattutto se, come in Granda, l'edificio da demolire è un ricovero d'attrezzi mezzo rovinato in aperta campagna. Secondo Confedilizia, in alcune province le richieste di questo tipo di permessi sarebbero aumentate del 20 per cento negli ultimi anni.

Altra prassi molto utilizzata è quella della donazione, cioè la cessione a titolo gratuito del bene immobile. Circa l'80% degli italiani è proprietario di una casa: perché l'ha ereditata oppure perché ha usufruito dell'aiuto dei genitori per acquistarla. Sempre più spesso le famiglie si ritrovano dal notaio per il cosiddetto «riallineamento» del patrimonio in modo tale che chi vive in un immobile ne diventi anche il titolare. Si spiega così il boom delle donazioni di unità immobiliari residenziali che, tra il 2011 e il 2012 (dati Istat) sono aumentate del 44,4% a oltre 127mila.

Trucchi più rischiosi, ma comunque molto usati, sono quelli di dichiarare di vivere in due case diverse per approfittare delle agevolazioni della prima casa, oppure, per i più temerari, addirittura c'è l'escamotage usato già da tempo, per schivare anche altre tasse, di una finta separazione. Due coniugi scelgono di porre fine fittiziamente al loro matrimonio in modo da risultare intestatari ognuno di un'abitazione e pagare le aliquote più basse relative alla prima casa. Le spese legali non sono basse, ma alcuni corrono il rischio di essere indagati per il reato di falsa testimonianza pur di non pagare la super-Imu sulla seconda casa. I dati Istat rilevano che tra 2010 e 2012 il numero di separazioni annue è rimasto stabile a circa 88mila unità. Se si osserva la distribuzione territoriale, però, emerge che la frequenza è massima nelle Regioni settentrionali ed elevatissima in Liguria e Valle d'Aosta, luoghi di vacanza per antonomasia.

NaMur

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