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Attualità | 21 novembre 2015, 14:32

#controcorrente: per sradicare l’odio tra le religioni servono luoghi “illuminati” dove si formano le coscienze responsabili dei giovani

I cattolici hanno gli oratori parrocchiali, i musulmani dovrebbero utilizzare le loro moschee anche come spazio di aggregazione

#controcorrente: per sradicare l’odio tra le religioni servono luoghi “illuminati” dove si formano le coscienze responsabili dei giovani

Il lavoro che sta compiendo Papa Francesco per estirpare i mali della Chiesa è straordinario. Uno sforzo di grande buona volontà e parole forti pronunciate secondo l’insegnamento del Vangelo. Questo anche per dare un segnale di vicinanza a chi, nell’Istituzione religiosa, opera ogni giorno a favore degli altri: quei tanti sacerdoti e credenti “illuminati” per i quali aiutare il prossimo in difficoltà è un dovere. Esempi concreti del Vangelo sono gli oratori parrocchiali. Luoghi che germogliano, crescono e si rinnovano continuamente: quando altri bambini prendono il posto dei giovani con un’età più matura. In provincia di Cuneo, poi, ci sono tante esperienze di preti seminatori di pace i quali hanno saputo adeguare la loro missione alle veloci trasformazioni in atto nella società, offrendo alle nuove generazioni opportunità di conoscenza, dialogo e discussione al passo con i tempi e cercando, in questo modo, di prevenirne i disagi. Negli oratori nascono, spesso, le amicizie fraterne che saranno un sostegno importante negli imprevisti della vita futura. Poi, come è sempre accaduto, ognuno farà le proprie scelte, sviluppando in modo più o meno convinto la pratica religiosa. O magari decidendo di abbandonarla. Però rimarranno, indelebilmente impressi nel cuore, il rispetto e la solidarietà nei confronti degli altri. Certo, i valori positivi sgorgano e crescono pure in altre realtà giovanili. Ma l’oratorio ha forse in più la voglia di sentirsi comunità, in cui non c’è il disagio a chiedere aiuto e, dall’altra parte, si è pronti a donarlo senza limiti.

In questo periodo difficile per la convivenza tra religioni diverse, se anche gli imam “illuminati”, nelle moschee, pur nelle differenze del credo islamico, ma coscienti dell’insegnamento del Corano, che predica pace e non guerra, insegnassero ai bambini la cultura del rispetto e della gioia di stare insieme agli altri potrebbe farsi strada una vera e propria rivoluzione culturale. Forse si eviterebbe che, quegli adolescenti, da adulti, si lascino trascinare sulla strada dell’odio da estremisti fanatici, facendo scorrere sangue innocente e seminando odio. Dopo gli attentati di Parigi e in Mali qualcosa sembra stia cambiando. Le comunità musulmane moderate, infatti, stanno prendendo le distanze dai terroristi attraverso manifestazioni e preghiere di vicinanza ai morti delle stragi. In tutte le religioni gli estremismi sono sempre pericolosi e vanno isolati. Anche se la società occidentale, spesso improntata sull’avere e non sull’essere, egoista e indifferente ai problemi altrui, di certo non aiuta nel cammino del dialogo. Proprio per questo c’è sempre maggiore bisogno di luoghi “illuminati” di aggregazione, dove si formano le coscienze responsabili dei giovani.

#controcorrente

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