Ha fatto scalpore la recensione su trip advisor del papà che lamentava la presenza di disabili in un villaggio vacanze titolando la sua ondata di fastidio con un inelegante “il pacco è servito”. Epica la risposta rimbalzata sulle prime pagine dei giornali nazionali dal toscanaccio Iacopo Melio, la cui diversità è rappresentata più dalla verve e dalla capacità comunicativa superiori alla media che dalla disabilità fisica. Nel suo post Melio ha ribattezzato il padre polemico “testa di pinolo” lanciando poi la campagna “In vacanza io ci vado”.
Anche da Fossano l’estate 2016 degli ospiti dell’istituto Monsignor Signori Provvidenza è una risposta a quanti, come testa di pinolo, vorrebbero una società che pone il disabile “lontano dagli occhi e lontano dal cuore”.
Da quest’anno gli ospiti dell’istituto sono stati portati settimanalmente a Pietra Ligure, accompagnati dagli operatori, OSS ed educatori, e dai volontari grazie al sostegno di benefattori che si rendono sempre più conto della necessità di alzare la qualità della vita e creare occasioni di inclusione, ma il risultato maggiore lo si è ottenuto con le attività quotidiane entrate di fatto nel quotidiano.
Gli ospiti dell’istituto sono stati invitati al concerto di apertura di Anima Festival con il concerto di Malika Ayane, e anche a quello di Alex Britti, hanno partecipato alle attività proposte dal Festival Mirabilia per i centri di aggregazione insieme ai ragazzi dei centri giovanili cittadini, sono stati coinvolti nelle attività conviviali organizzate dagli Amis ‘d Fusan che organizza pranzi ai quali tutti sono invitati.
Grazie al sostegno economico dei benefattori e alla disponibilità degli operatori e dei volontari sono state fatte gite in montagna come quella recente a Crissolo.
Le attività proposte sono continuative e per il mese di agosto continueranno le giornate a Pietra Ligure, mentre già si sta organizzando la gita a Zoom di settembre.
Il percorso di inclusione è complesso e perché sia possibile richiede il dispiego di grandi forze sia da parte degli operatori assistenziali e degli educatori, che da parte dei volontari che economiche da parte dei sostenitori, ma le attività svolte sono la dimostrazione che un altro approccio alla disabilità è davvero possibile.











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