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Attualità | 25 aprile 2019, 07:43

Dopo un mese di “stop”, continua a rimanere chiusa (a tempo indeterminato) la Grotta di Rio Martino a Crissolo

Il Ministero dell’Ambiente chiede un “doveroso principio di precauzione” in virtù della presenza di un fungo patogeno pericoloso per i pipistrelli. Il Parco del Monviso lo applica. “Sbotta” il sindaco Fabrizio Re: “Chiederò quanto costano questi specialisti, che al momento non mi risulta abbiano fatto ispezioni. Qualcuno sa che Crissolo campa di turismo? Chi ci paga i danni? Ora basta”

La grotta di Rio Martino

La grotta di Rio Martino

Il Parco del Monviso ha prolungato la chiusura al pubblico della Grotta di Rio Martino, a Crissolo.

Sino a quando? Difficile a dirsi, dal momento che il provvedimento dell’Ente di Gestione delle aree protette del Monviso rimarrà in vigore sino “al termine delle indagini in corso, affidate ad un gruppo di lavoro, coordinato da esperta biologa”.

Le indagini si stanno concentrato sul Pseudogymnoascus destructans, fungo patogeno che “può far insorgere nei pipistrelli presenti nella cavità ipogea – spiegano dal Parco – una grave patologia, la White-nose syndrome (sindrome del naso bianco), già responsabile di una grave mortalità nelle colonie dell’America settentrionale”.

Lo stesso Parco, poi, precisa come “il fungo non appare produrre gli effetti disastrosi riscontrati in America; ciò è verosimilmente conseguenza di un processo di coevoluzione ospite-parassita, che ha portato i chirotteri del ‘vecchio mondo’ a sviluppare forme di tolleranza del patogeno”.

Proprio per questo motivo, insieme ad una serie di concause, l’apertura della grotta, Sito di interesse riconosciuto dalla Comunità Europea, già prevista per inizio aprile, era stata posticipata a fine mese.

Ora, a meno di una settimana dalla fine di aprile, “un parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero dell’Ambient evidenzia la necessità di applicare un ‘doveroso principio di precauzione’ – si legge nella nota stampa del Parco - fino al termine dell’indagine in corso sulla malattia che colpisce i pipistrelli”.

Lo stesso Istituto che oggi chiede di prolungare la chiusura, di fatto, a tempo indeterminato, nelle scorse settimane aveva già “sostenuto” la scelta di chiudere la grotta, trasmettendo un suo parere alla direzione del Parco del Monviso.

Si tratta – continuano dagli uffici di via Griselda – dell’ente di indirizzo e di coordinamento delle agenzie regionali per la protezione dell'ambiente e coopera con l’Agenzia europea dell’ambiente e con le istituzioni ed organizzazioni nazionali ed internazionali operanti in materia.

L’Istituto ha sottolineato l’importanza di mantenere temporaneamente chiusa al pubblico la Grotta di Rio Martino ‘in attesa di riscontri circa l’eventuale presenza della patologia nei chirotteri della grotta e la presenza o assenza del fungo in altre cavità ipogee piemontesi’”.

L’Ente di Gestione del Parco ha quindi emanato il provvedimento, motivandolo anche con “la responsabilità assunta nei confronti della Comunità Europea per la tutela delle specie particolarmente protette”.

Parimenti è stato richiesto un parere in merito alla Direzione Ambiente e Tutela del Territorio della Regione Piemonte.

IL TESTO DEL PARERE DELL’ISTITUTO SUPERIORE PER LA PROTEZIONE E LA RICERCA AMBIENTALE

“Tenuto conto dei possibili rischi legati alla presenza del fungo Pseudogymnoascus destructans, agente eziologico della White-nose syndrome, sulla base di un doveroso principio di precauzione, si sottolinea l’importanza che gli enti responsabili della gestione della ZSC Grotta di Rio Martino, attualmente unico sito di presenza del fungo noto in Italia, assicurino la chiusura temporanea del sito in attesa di riscontri circa l’eventuale presenza della patologia nei chirotteri della grotta e la presenza/assenza del fungo in altre cavità ipogee piemontesi.

Ciò al fine di prevenire il rischio che l’accesso di visitatori alle grotte possa contribuire alla diffusione del fungo”.

IL SINDACO: “QUALCUNO SA CHE CAMPIAMO DI TURISMO? CHI CI PAGHERA’ I DANNI”

Il sito speleo, meta ogni anno di migliaia di visitatori e di appassionati speleologi, è accessibile da aprile a ottobre compresi. A inizio novembre i cancelli tornano a chiudersi per consentire il letargo delle specie di pipistrelli censite nella cavità.

7 mesi di accessibilità, che quest’anno si stanno via via diminuendo.

Una situazione che infastidisce, e non poco, il Comune di Crissolo.

Premetto che non voglio sembrare polemico – le parole del sindaco Fabrizio Re che abbiamo raggiunto telefonicamente ieri sera (mercoledì) – ma è normale scoprire dalla stampa che la Grotta di Rio Martino continui ad essere chiusa oltre i tempi che erano stati inizialmente stabiliti?

È normale che siamo obbligati a mandar via 4 pullman di scuole che vorrebbero accedere al sito? È normale che ad oggi, da come mi risulta, nessuno sia venuto a fare ispezioni od altro nella grotta?

È normale che si spendano soldi per questi ‘specialisti’? Chiederò formalmente nei prossimi giorni chi è che li ha ingaggiati e quanto costano.

È normale che ogni anno si abbia una scusa nuova per non aprire la grotta? Qualcuno sa che Crissolo è una località turistica? E che qui campiamo di questo?

Chi ci pagherà i danni? Sono stufo di queste situazioni… ora basta!”.

Nicolò Bertola

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