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Attualità | 16 gennaio 2020, 10:15

Cuneo, il punto sul regolamento dei beni comuni: primo passo la formazione di un gruppo di lavoro

Nelle intenzioni dell'assessore Mauro Mantelli, che ieri sera (mercoledì 15 gennaio) ha relazionato alle commissione III^ e VII^, dovrà essere formato nel prossimo consiglio comunale e composto non per forza da membri dell'amministrazione, ma da figure interessate alla tematica

La pianta della caserma Montezemolo - foto di repertorio

La pianta della caserma Montezemolo - foto di repertorio

Ad oggi il quadro, in molte città d'Italia come nella nostra Cuneo, è questo: molti beni pubblici non sono utilizzabili o non sono utilizzabili appieno, come per esempio la caserma Montezemolo o la struttura dell'Altro Baladin, e i costi per riqualificarli sono troppo alti. L'opzione di includere, a livelli da valutare caso per caso, associazioni di cittadini rappresenta quindi una delle opzioni più praticabili”.

Sono queste le parole con cui l'assessore cuneese Mauro Mantelli, nel corso della commissione consiliare congiunta tra III^ e VII^ tenutasi nella serata di ieri (mercoledì 15 gennaio), ha illustrato il punto di partenza del ragionamento in merito alla (futura) stesura di un regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni.

Una tematica molto sentita all'interno dell'amministrazione comunale – la città di Cuneo vede infatti un gruppo politico con, nel nome, un diretto riferimento – e che come lo stesso Mantelli ha potuto constatare con un recente viaggio “fuori provincia”, a Bologna, viene già interpretata in modo concreto nel nostro paese. “L'incontro a Bologna ha permesso di comprendere la struttura su cui basare il futuro regolamento – ha assicurato Mantelli – e a rendersi conto ancora di più come la gestione condivisa integrata del bene comune si sia fatta sempre più spazio nel dibattito pubblico”.

L'idea dell'amministrazione comunale è quindi quella di basarsi su uno dei modelli già esistenti per redarre un regolamento di gestione dei beni comuni che sia calato sulle problematiche attuali della città ma allo stesso tempo sufficientemente flessibile da potersi adattare a quelle che verranno, e di conseguenza individuare come gestire nel concreto, caso per caso, i patti tra ente e cittadino.

Sarà anche necessario capire come questo nuovo regolamento si possa interfacciare con gli altri regolamenti comunali, argomento che – secondo l'assessore – potrebbe rivelarsi anche molto complesso: immaginare di inserire il primo nello statuto comunale è un'opzione da tenere in seria considerazione.

L'ipotesi di messa a reddito di alcune delle attività realizzate in questo modo è nei piani dell'amministrazione – per rendere sostenibili le attività stesse - , ed è una pratica che ben funziona in quel della “città del tortellino”.

Questi passi, però, saranno da compiere a seguito della formazione di un gruppo di lavoro comprendete circa sei elementi – non per forza parte delle commissioni ma comunque interessati alla tematica - .

Se la maggioranza ha già individuato alcune preferenze, la minoranza dovrà farlo entro lunedì prossimo (20 gennaio), data del primo consiglio comunale dell'anno.

Si tratta di una collaborazione tra comune e cittadini per progetti di cui il territorio, in senso molto ampio, sente un bisogno vero e concreto – ha specificato ancora Mantelli - : è un'iniziativa di inclusione sociale, perché il comune può lanciare delle idee di progettazione oppure accettare manifestazioni d'interesse, e di costruzione vera e propria della società civile. Serve però lavorare in modo ordinato e rapido per realizzare la bozza di regolamento, che dovrà immancabilmente passare al vaglio della commissione e del consiglio comunale”.

simone giraudi

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