Se invece di essere lungo soltanto 10 o 15 centimetri misurasse qualche metro, sarebbe un dinosauro della nostra era. L’aspetto del tritone crestato, del maschio, e soltanto nel periodo riproduttivo, per la precisione, ricorda infatti da vicino quello di un dinosauro: muso da rettile (anche se si tratta di un anfibio), grande bocca e soprattutto una imponente cresta sul dorso. Cresta che, lontano dal periodo riproduttivo, sparisce. Scoprire il tritone crestato è difficilissimo. Al Parco del Po Cuneese si pensava fosse scomparso, finché non l’hanno ritrovato Seglie e Doglio, specialisti degli anfibi.
Quando è ora di deporre le uova, come in questi giorni, i tritoni prendono dimora in stagni immersi nella vegetazione. Qui le femmine depongono, chiudendo singolarmente le uova in una fogliolina sommersa, che piegano sapientemente agli angoli. Per proteggerle. Le femmine non hanno cresta e si distinguono per una linea gialla sul dorso. La pancia invece, in primavera, assume uno splendido colore arancio, sia nella femmina che nel maschio. Il comportamento particolarmente protettivo verso le uova non induca tuttavia a pensare che il tritone sia un animale gentile: è un predatore efficientissimo di molluschi, anellidi e insetti vari che scova nell’ambiente sommerso.
Finita la stagione degli amori, i tritoni escono dall’acqua e si disperdono sul terreno, in un raggio di poche centinaia di metri. Amano aree con alberi e cespugli, con tanto materiale organico al suolo, foglie e rami vecchi, dove si nascondono e cacciano; in una parola le aree golenali lungo il Po e gli altri torrenti e ruscelli del Parco. Fuori dall’acqua, è praticamente impossibile trovarli.
Assieme ai pipistrelli di Staffarla e della Grotta di Rio Martino, senza dimenticare la salamandra di Lanza, i tritoni rappresentano il vero tesoro animale del Parco. Perché è impossibile, o molto difficile, trovare queste specie da altre parti. Molti storceranno il naso di fronte a questi animali, certo meno accattivanti di una capriolo o di un martin pescatore, ma questa è la biodiversità, ed è importante per nostro interesse, ancor prima che per amore, salvaguardarla.














