L’associazione culturale Le Cercle Rouge organizza una serata di presentazione (ad invito) del nuovo progetto 2010-2011 dal titolo "Le Boul'Vic - L’ultimo giorno di un condannato a morte" ovvero "Una commedia a proposito di una tragedia" per venerdì prossimo, 12 novembre, alle 21 in Casa Francotto. L'iniziativa ha il patrocinio del Comune, assessorato alla Cultura. Coloro che sono interessati a partecipare all'evento possono richiedere l'invito all'indirizzo e-mail redazione@lecerclerouge.org
Il titolo Le Boul'Vic dato al progetto è un riferimento esplicito all'abbreviazione con cui vengono sovente indicati in Francia i boulevards dedicati a Victor Hugo. Victor Hugo il drammaturgo, il poeta, l'artista, ma anche l'uomo politico che non volle più sentir schizzare il sangue della ghigliottina, quel sangue che testuali parole "schizza sulla fronte di tutta la comunità sociale". Quest'opera, grazie a Voltaire, fu diffusa in Francia ed ebbe in questo modo una risonanza europea. La questione della durezza delle pene e in particolare di quella capitale era aperta e venne discussa durante la Rivoluzione francese, ma solo dopo la grande violenza del Terrore e delle guerre napoleoniche maturarono i tempi perchè si elevasse su molte altre una voce particolarmente tonante, quella dello scrittore Victor Hugo, che nel 1829 pubblicò un'arringa per l'abolizione della pena di morte.
"Le dernier jour d'un condamné" fu pubblicato anonimo da Victor Hugo nel 1829. Lo scrittore ha ventisette anni ed è già noto nel mondo letterario francese. Il libretto sarà accolto con pareri contrastanti: riceverà un fiume di critiche ma anche elogi ed incoraggiamenti. Victor Hugo ne farà ristampare altre edizioni precedute da diverse prefazioni con cui uscirà dall'anonimato, difenderà la sua opera ed approfondirà l'argomento sulla pena di morte fino farlo diventare uno dei primari impegni della sua vita.
Lo scritto si presenta sotto forma di diario di un condannato a morte redatto nelle sue ultime ventiquattro ore. Un lungo monologo interiore che alterna allo stato di angoscia riflessioni sul passato e sulla condizione del carcerato. Il protagonista è un individuo qualsiasi; non sappiamo nulla di lui se non che è mediamente istruito, che non ha una grande spiritualità, che si è macchiato di un grave reato ed è in attesa della sua condanna. Egli è quindi prigioniero delle sue paure che nascono dalle sofferenze patite e da quei tormenti morali e fisici che emergono di fronte allo spettro della condanna a morte