Plenilunio di primavera

Il 6 aprile è una data, sacra nel calendario petrarchesco, in quanto in quel giorno il poeta s'innamorò di Laura, e sempre in quel giorno, in piena epidemia di peste, la donna morì. Quest’anno cade proprio di venerdì, ed è il Venerdì Santo, come quando, nel 1327, Francesco Petrarca incontrò per la prima volta, nella chiesa di Santa Chiara ad Avignone, Laura, la donna faro della sua vita. Sarà plenilunio, la prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, che determina la data della Pasqua. Venerdì Santo e plenilunio di primavera, come quando, nel romanzo di Michail Bulgakov, Margherita accetta di essere la regina del gran ballo organizzato da Woland (il diavolo). In cambio sarà di nuovo con il suo amato Maestro e potrà con lui avviarsi verso la casa eterna, sospesa nel tempo e nello spazio, perdendo memoria della sofferta vita terrena.

Il 6 aprile possiamo ricordare questi eventi carichi di risonanze scolastiche, ma non possiamo festeggiarli con la cioccolata perché è giorno consacrato dalla liturgia all’astinenza. Eppure sarebbe adatta in quanto seducente e paradisiaca consolazione. Nei secoli XVII e XVIII si riteneva addirittura che la cioccolata in tazza non rompesse il digiuno ecclesiastico perché alimento liquido…Certamente potremo rifarci nei giorni successivi con le uova di Pasqua, che già ci strizzano l’occhio dalle vetrine delle pasticcerie: una festa per gli occhi, con policromi intarsi di glassa e cioccolato che risvegliano le emozioni profonde dell’infanzia. E siamo cauti nell’acquisto: che siano uova di qualità, altrimenti sì che sarebbe un peccato mangiarle e/o regalarle. Meglio ancora se sono uova del commercio equo-solidale, che, oltre ad essere eccellenti, sanno parlare al cuore e alla mente, perché garantiscono ai lavoratori un salario adeguato e condizioni di vita migliori. Ci sentiremo in sintonia con la festa, regalando speranza di risurrezione e di futuro al sud del mondo, in autentico spirito di solidarietà.