Ci si attendeva dibattito soprattutto intorno all’argomento Tares, la nuova Tassa dei Rifiuti. E le attese non sono andate deluse, anche se il clima di contrapposizione che ha visto la maggioranza coattamente compatta nell’approvare un “provvedimento che non piace, ma contro il quale nulla si può” e le opposizioni – per una volta sulle stessa lunghezza d’onda addirittura Fulvio Bachiorrini e Daniela Contin, entrambi Pdl - votare contro sia al regolamento che alle tariffe, non è mai sfociato in quella caciara che altre volta hanno contraddistinto in negativo il Consiglio Comunale di Saluzzo.
A spiegare la filosofia della Tares è stato Fulvio Rubiolo, nella sua duplice veste di assessore e di presidente del Consiglio d’amministrazione del Consorzio Servizi, Ecologia e Ambiente: “L’impostazione della Tares sostanzialmente è corretta perché ci consente di andare a far pagare la raccolta rifiuti non solo su metri quadri, ma anche in base ad effettiva produzione degli stessi. L’inghippo rispetto all’applicazione sta nell’incertezza normativa: ogni 2 mesi cambiano carte in tavola e non sappiamo oggi quale sarà il destino della Tares, anche se l’ultimo decreto prevede che siano differiti i tempi di applicazione per andare incontro soprattutto ai piccoli comuni. Il secondo inghippo è che il Governo ha pensato bene di applicare una seconda tariffa di 30 centesimi a metro quadro che non c’entra niente con rifiuti, ma serve a ridurre il suo debito. Il terzo inghippo è che per le attività non domestiche sono stati presi per buoni i dati delle aziende del 1999. Così alcune attività avranno sostanziose riduzioni mentre altre – come ad esempio l’ortofrutta, le bancarelle, uffici, bar, ristoranti - avranno aumenti considerevoli, giustificati da fatto che producono di più, ma tuttavia sbilanciati”.
Pesante, il giudizio di Elena Lovera (Centro popolare): “Sulla Tares l’unica certezza è che sarà un cappio che strozzerà tutti, utenze domestiche e non. Un tempo dicevate – ha detto rivolta alla maggioranza - che volevate difendere il commercio di vicinato, ma per alcune categorie come ortofrutta, pizza taglio, fiori e piante l’aumento sarà del 117 per cento, mentre i supermercati avranno un risparmio del 24%”. Che poi ha, per l’ennesima volta, invocato maggiori controlli sull’Azienda incaricata del servizio, a suo dire spesso inadempiente.
Ad Aldo Terrigno (Polo civico) che rimproverava alla maggioranza un poco condivisibile uso del margine d’azione sulle aliquote ha risposto l’assessore Mauro Calderoni: “I margini di valutazione politica che ci attribuisci non ci sono. Le proiezioni fatte dagli uffici derivano da tariffe avute applicando i criteri del ministero. L’amministrazione non ha margine di manovra, ma – contrariamente a quanto sento - i servizi non sono in riduzione, anzi negli anni sono addirittura aumentati. Vi siete anche dimenticati che per i 7mila nuclei serviti dal porta a porta c’è una diminuzione tariffaria del 5%. Il servizio è in implementazione continua e quindi i costi crescono, ma la Tares permette di distribuire in maniera più corretta il costo. Storicamente a Saluzzo le famiglie pagavano per tutti perché, a differenza di altri Comuni del consorzio, i residenti pagavano per tutti. Ecco perché dopo questa rivisitazione emergono aumenti del 170%”.
Bachiorrini: “Pur in un quadro di estrema incertezza normativa, qualche certezza c’è: l’aggravio tributario per famiglie e aziende. Una sopportazione che aggiunta a quella dell’Imu prospetta – per i contribuenti saluzzesi - un futuro prossimo di forti perplessità per gli equilibri economici futuri”.
Chiudeva ancora l’assessore Calderoni, rivolto alle opposizioni: “Vi chiedo un briciolo di onestà intellettuale: visto che la Tares è stata approvata da un Governo sostenuto anche dalle vostre forze politiche di appartenenza, evitate oggi di accollare a questa Amministrazione la responsabilità di una tassa che non piace a nessuno e che non vorremmo applicare, ma che siamo costretti a fare per rispetto della Legge”.












