Siamo alle solite. Se è il Comune di Firenze a scatenare, a pagamento, la fantasia dei grafici per trovare un nuovo logo che rappresenti la città, i giornali di tutta Italia si stendono a tappetino per elogiare il colpo di genio dell’Amministrazione di Matteo Renzi. Caspita, che idea!
Se lo fa, quattro anni prima e per di più gratis, la Provincia di Cuneo, nessuno versa una goccia d’inchiostro che vada più in là di piazza Galimberti. La solita “colpa” di essere cuneesi?
La domanda sorge spontanea, come direbbe il buon Lubrano, dopo aver visto in prima pagina della solerte stampa nazionale la notizia, riportata con notevole clamore, sul nuovo brand del capoluogo fiorentino: un concorso on line per trovare la pensata migliore, con in palio 15 mila euro.
Per i 150 anni della Provincia di Cuneo, bisogna dare atto all’Amministrazione di Gianna Gancia di aver saputo anticipare i tempi, cogliendo nella realizzazione di un nuovo logo l’elemento di sintesi di una serie di eventi che rappresentavano, nella celebrazione della ricorrenza, l’orgoglio del popolo della Granda.
All’insegna della sobrietà, il logo venne realizzato gratuitamente niente meno che da Giorgetto Giugiaro, garessino, orgoglioso anch’egli di avere la Granda nel cuore.
Fu composto appositamente anche l’inno dal maestro saluzzese Enrico Sabena, con le coreografie del primo ballerino del Bejart Ballet di Losanna, Igor Piovano, monregalese. Senza contare le iniziative a tema di ordinaria amministrazione.
Poi è venuta la stagione della rivoluzione digitale. La Provincia di Cuneo è risultata prima in Italia sul fronte d’avanguardia dell’informatica istituzionale. Massimo della trasparenza e della dematerializzazione degli atti, su oltre ottomila enti pubblici italiani, compresi il Comune e la Provincia di Firenze. Ma anche qui, per conquistare la prima pagina dei quotidiani, bisognerebbe non essere di Cuneo.












