Una serata con gli amici può costare anche molto cara se, dopo aver alzato il gomito, si viene fermati dalle Forze dell’Ordine che svolgono attività di polizia stradale. Multe salate, confisca dell’auto e, nei casi più gravi, si può anche finire in carcere. Ma c’è un’alternativa che, però, non tutti conoscono: scontare la pena attraverso i lavori di pubblica utilità (LPU), cioè svolgendo un’attività di volontariato non retribuita a favore della collettività. Un tipo di misura che sta conoscendo dal 2010 un incremento sostanzioso, anche se i numeri rimangono ancora di dimensioni ristrette rispetto alle potenzialità. Le persone ammesse agli LPU sono state infatti 62 nel 2010 (anno dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni del codice della strada), 830 nel 2011, 5.772 nel 2012 e 7.299 solo nei primi 6 mesi del 2013, secondo i dati della Direzione Generale dell’ Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia. E’ importante osservare la significativa attività svolta in ambito regionale, che rappresenta quasi un terzo delle misure seguite a livello nazionale, come si evince dalla tabella:
UEPE | Anno 2010 | Anno 2011 | Anno 2012 | Anno 2013 (1 genn. - 30 sett.)
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Alessandria | 0 | 7 | 101 | 114 |
Cuneo | 0 | 50 | 418 | 551 |
Novara, Aosta e Verbania | 11 | 66 | 468 | 549 |
Torino | 8 | 117 | 604 | 752 |
Vercelli e Biella | 0 | 24 | 143 | 183 |
totale | 19 | 264 | 1.734 | 2.149 |
Martedì 3 dicembre 2013, presso la il Centro Incontri della Provincia di Cuneo, si discuterà delle possibilità che questa misura offre alle persone, agli Enti pubblici ed alle Associazioni di volontariato, e dei risultati conseguiti in questi anni, con rappresentanti del Tribunale, dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna, Comuni e associazioni di volontariato, avvocati e con coloro che ne hanno usufruito.