“No all’immigrazione clandestina, sì al lavoro; Saluzzo città martire dell’immigrazione; lavoro al Nord; per primi i Cuneesi” sono alcuni degli slogan scanditi questa sera dai partecipanti, un centinaio circa, alla manifestazione della Lega Nord a Saluzzo.
Saluzzo è stata scelta come città della protesta, ha affermato Claudio Sacchetto "perché emblematica della situazione, città dove il fenomeno dell’immigrazione non controllato è stato più evidente, ingigantendosi per colpa dell’Amministrazione. Non si può permettere che qui arrivino centinaia di persone senza prospettive”.
La fiaccolata, partita da piazza Buttini, è transitata per via Martiri, passando di fianco al Duomo, sulle cui gradinate ha incrociato i cartelli di chi ha accolto l’invito della Comunità Giovanni XXIII, di rispondere alla fiaccolata leghista con un momento di preghiera in Cattedrale.
Dopo il tratto di corso Italia, lo sventolio delle bandiere con il coro di slogan è giunto in piazza Vineis, davanti al monumento di Silvio Pellico per gli interventi di alcuni leader del Carroccio.
“Noi siamo cristiani, ma non preghiamo per chi sfrutta l’accoglienza- ha affermato Giorgio Maria Bergesio, Commissario provinciale della Lega, parlando del tema dell’immigrazione clandestina per poi passare ad altri cavalli di battaglia del suo partito: le tematiche dei quesiti referendari depositati dal Carroccio “ Vogliamo che l’accesso ai concorsi pubblici debba essere riservato ai cittadini italiani, che le” signorine” sulle strade esercitino in case chiuse, paghino le tasse e siano sottoposte a controllo sanitario. Vogliamo l’abolizione della riforma Fornero.”
"Questa non è una manifestazione contro i diritti umani, contro gli immigrati che vivono civilmente, contro chi ha il colore diverso dal nostro – ha ripreso Domenico Andreis consigliere saluzzese della Lega Nord, volendo rispondere al comunicato stampa della Comunità Papa Giovanni XXIII, che da anni, con la Caritas, segue l’emergenza dei migranti stagionali a Saluzzo e che ha organizzato nella stessa ora il contro evento di preghiera in Duomo. “Ci vogliono regole precise per chi viene da immigrato nel nostro territorio e che non passi l’idea che da noi può considerarsi in pensione permanente”.
La presidente della Provincia Gianna Gancia, tra i leader locali del Carroccio ha concluso “Non è facile esporsi in questo modo e respingiamo al mittente le accuse di razzismo e xenofobia. Questa manifestazione è l’affermazione del diritto e del rispetto delle regole. Non c’è nessuno Stato che apra le porte agli immigrati senza regole certe. Spesso dietro questa povera gente c'è molta speculazione.”
Non una contrapposizione di piazza, ma di contenuto alla manifestazione della Lega, ha voluto essere per gli organizzatori, la comunità Papa Giovanni XXIII, il momento di riflessione e di preghiera che si è svolto in contemporanea in Duomo. Scopo: esprimere la contrarietà a questo tipo di impostazione culturale del Carroccio, rispetto al fenomeno dell’immigrazione. Tra i partecipanti anche il sindaco Paolo Allemano.












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