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Attualità | 29 luglio 2014, 11:00

Riflessioni a voce alta di Corrado Marchisio, sindaco di Cervere

“Quando anni fa mi sono affacciato all'esperienza municipale, come consigliere, assessore e vicesindaco di questo Comune, mai e poi mai avrei pensato di trovarmi in una contingenza come quella odierna”

Corrado Marchisio

Corrado Marchisio

D'all'inizio della crisi finanziaria a oggi, ogni manovra finanziaria correttiva calata dall'alto, compresa quella che minaccia il prossimo autunno, ha avuto come elemento principale l'accanimento contro gli Enti locali, specialmente quelli con la spesa storica più diligente e responsabile e soprattutto i Comuni piccoli, i cui amministratori svolgono un'autentica opera di volontariato istituzionale e civico.

Quando anni fa mi sono affacciato all'esperienza municipale, come consigliere, assessore e vicesindaco di questo Comune, mai e poi mai avrei pensato di trovarmi in una contingenza come quella odierna, fra tagli ai trasferimenti erariali a esercizio in corso e impossibilità a utilizzare per opere utili alla collettività anche i fondi comunali, le risorse della nostra. Ora che sono sindaco sento ancor più il dovere di fronteggiare questo insieme di circostanze, con l'aiuto del Consiglio comunale, dei dipendenti municipali e dei cerveresi, veri controllori del nostro operato. Fronteggiarlo con tutti gli strumenti e i margini a nostra disposizione e, ancor più, ragionando e agendo pensando a come la nostra Comunità potrebbe essere fra dieci anni. Proprio come ho ribadito in più occasioni nell'ultima campagna elettorale, il nostro non deve esaurirsi nel pensiero dei cinque anni appena avviati, anche perché molte delle opere promesse potrebbero dover fare i conti con la dura realtà del patto di stabilità; dobbiamo semmai concentrarci per realizzare al più presto gli interventi fattibili e per porre le basi per attuare gli altri non appena possibile anche se questo dovesse accadere dopo lo spirare dell’attuale mandato, e quindi collaborare tutti insieme alla ricerca dei migliori e più sostenibili strumenti per finanziarli.

Le priorità, contenute nel nostro programma ma rispondenti ancor prima alle attese dei Cerveresi, coincidono con le maggiori opportunità da mettere a disposizione dei nostri giovani, prima di tutto, e più in generale di tutti coloro che scelgono Cervere come luogo per abitare, lavorare, vivere in sicurezza e praticare attività legate al tempo libero e alla nostra vocazione agricola che è insieme patrimonio tradizionale, produttivo, ambientale e turistico. Se queste sono le linee guida, la ricerca dei mezzi e delle risorse per realizzarle, nell'arco dei prossimi anni apparirà meno difficile e meno impervia.
Questo, ai fini dell'impegno a cui siamo chiamati, non deve farci perdere comunque mai di vista la circostanza che i tradizionali riferimenti territoriali, per un Comune come il nostro, siano venuti meno o non siano più in grado di garantire lo stesso livello di assistenza pre esistente alla crisi. Il che diventa per noi sinonimo di nuove sfide. Penso alla Provincia, sulla quale si sono abbattuti incerti scenari istituzionali e tagli lineari assurdi che non la mettono più in condizione di garantire servizi essenziali, dai trasporti alla manutenzione viaria e stradale fino al collocamento al lavoro. Il che rischia di scaricarsi e di abbattersi ancora una volta sui Comuni, a cominciare da quelli più piccoli, in termini di maggiori costi diretti e indiretti che non possiamo far pagare ancora una volta ai cittadini contribuenti. Viene allora in risalto il tema delle Unioni e delle alleanze fra Comuni, ma quali e in che forme? Non certo, e mi sembra che anche il nuovo sindaco di Fossano concordi con noi, nei termini che siamo stati costretti ad abbandonare uscendo da una Unione che, pur con grandi potenzialità, non ha risposto alle nostre aspettative in termini di rapporto costi/benefici .
Siamo pronti a ogni discorso di collaborazione, anche stabile, che abbia come contropartita per noi la possibilità di offrire ai Cerveresi servizi continuativi nel tempo ed efficienti a costi al più invariati per i nostri bilanci e quindi per i contribuenti, anche vista una crisi economica tutt'altro che archiviata e alla quale opponiamo tutta la nostra creatività dal punto di vista della promozione e dell'attrazione di iniziative, dallo sport all'agroalimentare alle piccole opere pubbliche, in grado di movimentare la nostra economia.

Come dicevo all'inizio, l'accanimento dei provvedimenti statali contro le amministrazioni locali più virtuose, e contro la stessa funzione assolta dagli amministratori elettivi, fa sì che noi veniamo chiamati a un crescente ruolo di volontari civici e istituzionali, spesso collaborando noi in prima persona agli interventi più esecutivi. Noi vogliamo continuare, beninteso, ma a un certo punto la passione amministrativa non può supplire a tutto e quindi non rinunceremo alle nostre sacrosante rivendicazioni in ogni sede, perché non possiamo sempre far pagare il conto ai territori che amministriamo.

Corrado Marchisio – Sindaco di Cervere

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