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Politica | 28 ottobre 2014, 09:17

Nonostante l’adesione all’Unione Montana di Comuni, la parcella va pagata: da Martiniana Po 864,72 euro al legale che l’assistette davanti al Tar

Di concerto con altri Enti locali, ad aprile la Giunta aveva incaricato l’avvocato Scaparone di tutelarne gli interessi avverso la decisione della Regione in materia di Legge sulla montagna, che riconosceva la montanità ai soli associati alle Unioni di Comuni

Il sindaco di Martiniana Po Bruno Allasia

Il sindaco di Martiniana Po Bruno Allasia

Con un esborso per le casse dell’erario tutto sommato alquanto limitato - 864,72 euro soltanto, grazie al fatto che il conferimento dell’incarico è stato effettuato congiuntamente ad altri Enti - il Comune di Martiniana Po ha liquidato nei giorni scorsi la parcella dell’avvocato Paolo Scaparone con studio in Torino in Via San Francesco d’Assisi n. 14.

E’ l’importo che la Giunta aveva stanziato per resistere in giudizio davanti al Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte avverso ai contenuti della Legge Regionale sulla montagna 3/2014 che aveva stabilito – oltre al trasferimento delle funzioni già conferite alle Comunità Montane – come sarebbero state le Unioni Montane di Comuni i soli soggetti autorizzati a poter attingere ai ripristinati Fondi per la montagna.

Chiamata entro il 15 aprile 2014, con apposita deliberazione consiliare, a decidere se costituire un’unione montana oppure non farne parte, il Comune di Martiniana Po (ribadendo una decisione già assunta e votata il 14 dicembre 2013) aveva optato per la gestione associata di funzioni fondamentali tramite una convenzione con i comuni di Envie, Martiniana Po, Revello (oggi sorprendentemente pronto ad imbarcarsi sulla scialuppa dell’Unione dei Comuni del Monviso) e Rifreddo bocciando così di fatto le Unioni Montane.

Convinta della bontà della propria scelta, ma penalizzata dalla Legge Regionale (che di fatto non riconosceva la montanità a quei Comuni non appartenenti alle Unioni di Comuni) la Giunta Comunale di Martiniana Po aveva in quei giorni autorizzato il sindaco Bruno Allasia a resistere in giudizio davanti al TAR, individuando  nell’avvocato Scaparone il legale cui affidare la propria difesa ed assistenza nel procedimento.

Nel frattempo, grazie ad un’impennata di orgoglio e dignità e ad un clamoroso colpo di mano del sindaco Bruno Allasia, il Comune ha cambiato idea e farà invece parte di quella Unione Montana dei Comuni del Monviso cui era girato prudenzialmente alla larga sino a qualche giorno prima.

Sconfessando il proprio ricorso al Tar, se non fosse per quei 864,72 irrimediabilmente spesi.

W.A.

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